PASSAGGIO DI MARTELLETTO
Fulvio De Mattia è il nuovo presidente del Lions Club Fasano Host
Succede a Ilio Palmariggi: durante il passaggio di consegne, al ristorante 'Il Fagiano' presentato anche il nuovo direttivo del sodalizio
FASANO - Fulvio De Mattia è il nuovo presidente del Lions Club Fasano Host. L'investitura è avvenuta ieri sera (venerdì 3 luglio) al termine della tradizionale cerimonia del passaggio del martelletto con il past president, Ilio Palmariggi, all'interno della sala ricevimenti del ristorante "Il Fagiano" a Selva di Fasano. La serata è stata aperta dal cerimoniere uscente Alfonso Belfiore che ha salutato le tante autorità lionisti presenti oltre che il vicesindaco Gianleo Moncalvo e il consigliere regionale Fabiano Amati.
Dopo i consueti inni la parola è passata al presidente uscente Palmariggi che ha annunciato come il club ha donato una somma alla chiesa di S. Francesco d'Assisi, prossima a chiamarsi Giovanni Paolo II. "Nel corso di quest'anno lionistico che, per certi versi, è stato molto impegnativo e percorso da momenti personali difficili che sono stato costretto ad affrontare - ha esordito -, ho potuto verificare le grandi potenzialità del Lions, ai diversi livelli: internazionale, multi distrettuale, distrettuale, circoscrizionale, zonale e di club; ho avuto molti virtuosi incontri, ho stretto relazioni amicali sincere con tante persone. Voglio salutare e rihraziare davvero tutti, con grande affetto. Il senso dell'esperienza che ho vissuto quest'anno come presidente è tutto raccolto nel sentimento della gratitudine e della riconoscenza. Voglio esprimere un affettioso grazie al mio Club Fasano Host e a tutti i soci che mi hanno accordato la loro fiducia e mi hanno consentito di vivere un'esperienza tanto intensa, quanto significativa. Il mio profondo rammarico lo esprimo invece per la scarsa partecipazione di molti soci alle varie iniziative poste in essere durante l'anno sociale e sulla cui assenza va impostata, per il futuro, una serie ed attenta riflessione. Ho cercato di proporre le iniziative più varie, i temi più attuali e di realizzare service importanti, onde cercare di catturare l'interesse dei componenti del nostro sodalizio, ma purtroppo con scarsi risultati. In quest'anno ho potuto conoscere meglio me stesso, le mie capacità ed i miei limiti, che certamente hanno segnato la mia attività, ma che hanno anche determinato un'indimenticabile esperienza di crescita personale. A fine esperienza da presidente, voglio evidenziare che il segreto della longevità del club è l'amicizia, la stima reciproca, l'armonia che regna tra noi, sopra ogni cosa, sopra i differenti caratteri e le differenti personalità. Questa amicizia e questa armonia sono un bene prezioso e irrinunciabile".
Palmariggi ha poi voluto ringraziare il grande sostegno datogli dai suoi due figli, Pierfrancesco e Vito Alberto, e dalla moglie, Maria De Mola. Ha poi omaggiato le socie Cramela Di Ceglie Attoma e Stefania Potenza con due attestati per conto del Distretto e a livello personale i soci Dino Arnese e Carlo Favale. Sempre Palmariggi ha donato un'acquerello realizzato dalla moglie alla sua squadra mentre Michele Di Giorgio ha apposto il patch del service cani-guida sul labaro del club. Di seguito il passaggio di consegne e l'investitura del nuovo presidente, Fulvio De Mattia che ha subito presentato la sua nuova squadra: Ilio Palmariggi (Past presidente), Dino Arnese (1° vicepresidente), Stefano L'Abbate (2° vice presidente), Giannicola D'Amico (segretario), Ottavio Narracci (cerimoniere), Francescantonio Pagliara (tesoriere), Leonardo Vannella (censore), Bebè Colucci (consigliere), Lucrezia Bini (Leo advisor), Marco Cedro (addetto stampa), Dodò Potenza (Comitato soci) mentre i revisori dei conti saranno Carlo Favale, Gianpiero Lozupone e Donato Celeste.
Infine il discorso d'insediamento di Di Mattia. "Prima di tutto - ha esordito il neo presidente - desidero ringraziare chi mi ha molto onorevolmente preceduto, ovvero l'amico Ilio e tutta la sua squadra, che con il loro operato sono stati l'input di gran parte delle riflessioni che esporrò qui stasera. Sono ormai mesi che mi pongo diverse domande, pensando a quello che avrei detto stasera a questa magnifica platea, e pensando a quello che avrei fatto nell'anno in divenire. Domande scaturite anche dal confronto con gli amici soci, dall'analisi delle attività del club, dalla partecipazione all'associazione, dal riscontro sul territorio. Dopo ponderata considerazione mi sono detto: voglio osare, voglio provocare. E allora sono partito dalle grandi domande: Cos'è il Lion Club International? Cosa fanno i soci? Quale scopo si prefiggono? Dunque sono partito leggendo la mission scritta dal fondatore Melvin Jones nel lontano 1917: 'dare modo ai volontari di servire la loro comunità, rispondere ai bisogni comunitari, promuovere la pace e favorire la comprensione internazionale'. Una mission bellissima, carica di significati. La domanda a questo punto è stata: noi oggi stiamo attuando quanto la mission propone? Ed io in prima persona come posso rispondere al meglio? Navigando sul sito della associazione mi sono soffermato su una frase che risponde alla domanda chi sono i Lions: E' l'organizzazione di club di assistenza più grande al mondo, abbiamo 1,36 milioni di soci in oltre 46.000 club in tutto il mondo. Questa informazione mi ha commosso e al contempo fatto rabbrividire; da un lato mi ha entusiasmato sentirmi parte di una ampia pluralità che opera per il bene sociale, dall'altro però ho percepito il pericolo della disgregazione che numeri di tale portata recano. Cari soci, cari tutti, questo E' il presente, oserei dire era il passato; ed il futuro come sarà? Con la velocità con cui corre il mondo oggi, costruire e mantenere rapporti è diventata la sfida più ambiziosa, l'unica strategia per non andare alla deriva. Siamo figli della modernità e assistiamo al profondo e continuo cambiamento sociale. Stanno cadendo i vecchi riferimenti: è in crisi la politica; è in crisi il concetto di famiglia come lo si intendeva fino a poco tempo fa; la religione non è più un riferimento certo, per esserlo si sta radicalizzando; i generi sessuali cambiano concetto. La cultura, la scuola e l'istruzione non sono più dei riferimenti per i nostri ragazzi. Sono cambiati gli stessi luoghi di aggregazione: oggi invece che all'oratorio o in piazza, si frequenta un social network. E per ultimo la tecnologia: siamo sempre piu bombardati dalle innovazioni tecnologiche che spesso non siamo in grado di governare. La crisi tuttavia non è di per sé negativa, spesso è un fenomeno di crescita. Siamo davanti non ad un'epoca di cambiamenti ma ad un vero e proprio cambiamento d'epoca ed io, il nostro club, la nostra associazione abbiamo il compito ed il dovere di cogliere questi segnali, interpretarli e contribuire ad un cambiamento costruttivo, recitando un ruolo attivo, da protagonisti nella società ma soprattutto nella nostra comunità locale. Dunque cari amici, tocca a noi trovare i nuovi riferimenti.
Domani la differenza non la farà più il club - ha continuato De Mattia -, la gente lo dà per scontato; la differenza non la farà più il convegno, il pubblico se lo aspetta; non più la raccolta fondi: è ovvia. Domani, anzi oggiI, la differenza, vera, la faranno gli esseri umani. La gente cerca relazione, continuto e valore. Dobbiamo tornare ai rapporti interpersonali, alla relazione, ai valori dell'amicizia, al dono. Lo scatto più grande è essere disponibili all'altro, e questo è il dono e c'è una parola che lo contrassegna, ovvero l'amore. Solo così potremo dare il nostro contributo alla comunità, e dico nostro, perché auspico la collaborazione dell'intero club. Concludendo, le mie intenzioni quest'anno per lo svolgimento dell'attività del club seguiranno tre specifiche direttive: andare incontro al cambiamento di epoca con azioni volte a cogliere in che direzione sta andando oggi la società; conoscere e governare a nostro vantaggio le tecnologie; interagire con nuove culture; favorire i nostri figli nel percorso scolastico e formativo; sostenere la comunità con iniziative dirette di aiuto verso fasce di bisognosi, anche di nuovi bisognosi, figli di questi nuovi tempi di crisi; promuovere iniziative di aggregazione per favorire la relazione e il prezioso vincolo dell'amicizia, prima di tutto all'interno del nostro club ma non solo; recuperare i valori veri della famiglia e della società. Quindi si tengano pronti al confronto anche altri protagonisti, ad iniziare da voi presidenti degli altri club, ai membri delle altre associazioni di services, ai nostri amministratori, alla comunità tutta. In questo anno cercherò di interagire con tutti voi in quanto solo insieme potremo dare il nostro fattivo contributo a renderci migliori. Bene, a questo punto voglio augurarci un proficuo anno Lionistico con il motto che ho scelto per questo anno sociale: 'Insieme, più uniti per una comunità migliore'.".I
di Redazione
04/07/2015 alle 06:55:19
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