ESCLUSIVA OSSERVATORIO
Lo Zoosafari chiede tre milioni di danni al Comune di Fasano
La proprietà del noto parco faunistico denunciano comportamenti ostili da parte di alcuni vigili urbani e minaccia di lasciare Fasano
Un'immagine di Fasanolandia
FASANO - Lo Zoosafari ha notificato un atto di citazione al Comune di Fasano, con richiesta di un mega-risarcimento danni da 3 milioni di euro. La vicenda che ha portato a queste clamorose conseguenze ha avuto inizio nel 2006. In quell'anno, infatti, col sequestro del cantiere per i lavori appena avviati all'interno del parco, venne impedito allo Zoosafari il montaggio di una modernissima giostra, chiamata “EuroFighter”. Se fosse stato possibile allestirla all'epoca, quella giostra avrebbe di sicuro rappresentato un impareggiabile richiamo per il parco di Fasanolandia, visto che nel 2006 essa sarebbe stata l'unica del suo genere attiva in Italia. «Ci è ancora incomprensibile – dichiara a Osservatorio Gianfranco Delle Rose, addetto alle pubbliche relazioni dello Zoosafari – il motivo per cui, di fronte a documentazioni regolari, progetti a norma, versamenti eseguiti nei tempi richiesti, pareri favorevoli raccolti da ogni ufficio competente regionale, disponibilità da parte nostra a rispondere sempre alle più svariate richieste, i vigili urbani si siano così caparbiamente accaniti contro questa importante realizzazione». «Il danno economico effettivo – continua Delle Rose – sarà difficilmente calcolabile al centesimo. Si potranno comunque valutare alcune voci, come gli anticipi versati ai costruttori dell'EuroFighter, i lavori di sbancamento eseguiti invano, gli interessi passivi, e simili. Ma come si quantificano i mancati ricavi che una giostra così innovativa avrebbe sviluppato? E ancora: quanto è stata grave la caduta d'immagine che lo Zoosafari ha patito promuovendo per anni, in tutte le sue pubblicità, una attrazione che non c'era?». A supporto del ragionamento e del risentimento dello Zoosafari ci sarebbero «sentenze passate in giudicato che hanno chiaramente dimostrato la giustezza della richiesta di risarcimento avanzata» (così dicono i dirigenti del parco).
Ma il problema serio è che il rapporto fra la proprietà dello Zoosafari e il Comune di Fasano sembra essersi completamente deteriorato, e gli sviluppi potrebbero essere ancora più clamorosi. Quali sono i motivi che hanno prodotto questo stato di cose lo si comprende dalla esposizione dei fatti che ci fa Gianfranco Delle Rose: «Da almeno sei anni lo Zoosafari, fiore all'occhiello per l'intera regione e possiamo affermare realisticamente per tutto il Meridione d'Italia, proprio nella sua città ha trovato dei nemici irriducibili che gli stanno rendendo la vita impossibile. Questa è una formale denuncia che la proprietà dello Zoosafari lancia a tutti gli organi di stampa perché arrivi forte e chiara soprattutto ai fasanesi, e poi a tutti gli altri. Da sei anni alcuni componenti del comando dei vigili urbani di Fasano, forse sostenuti dagli amministratori pubblici, hanno creato ostacoli al corretto svolgimento delle normali attività della nostra struttura, così complessa e poderosa. Ci spiace denunciare la palese avversione che in questi anni è continuata senza sosta, arrivando talvolta a vere e proprie dichiarazioni di guerra. Tanto per citarne una delle ultime, riportiamo quanto detto da un graduato dei vigili urbani a una rappresentanza dello Zoosafari che, per l'ennesima volta, lamentava qualche comportamento poco piacevole di suoi subalterni: “A me dello Zoosafari non me ne importa un bel niente, è una attività privata come tutte le altre, e non si fanno favoritismi...”. Siamo più che mai d'accordo sull'eguaglianza, ci mancherebbe altro, ma non possiamo subire passivamente che su un nostro terreno, proprio in zona prospiciente l'ingresso del parco, vengano ad operare chioschi che vendono “food and beverage” o altri prodotti, col benestare di permessi rilasciati dall'ufficio competente del comando vigili urbani. Questo è un abuso intollerabile, che va a scapito dell'immagine dello Zoosafari e crea un danno economico alle attività dello stesso settore che agiscono all'interno del parco. Di recente lo Zoosafari aveva posto in essere rapporti commerciali con attività di questo tipo, ma la cosa è risultata essere improponibile: per tal motivo si erano rescissi tutti gli accordi. I vigili urbani non possono autorizzare, per chissà quale cavillo, persone a svolgere attività lesive per l'immagine dello Zoosafari. Ci sembra un abuso! Sempre i vigili urbani, poi, insensibili alle suppliche dello Zoosafari, continuano ad autorizzare manifestazioni che abbisognano, per il loro espletamento, della chiusura di strade di accesso di vitale importanza per lo Zoosafari, soprattutto in particolari giorni festivi, quando l'affluenza di visitatori allo Zoosafari cresce notevolmente. L'ultimo episodio si è registrato il 2 giugno, notoriamente giornata “calda” per l'afflusso di visitatori, quando si è autorizzata una “passeggiata in bici” che ha causato non pochi disagi alla circolazione del traffico lungo la strada di accesso allo Zoosafari, e danni economici alla nostra struttura! Per completamento d'informazione, ricordiamo che c'è un'ordinanza del questore che stabilisce l'impossibilità di organizzare manifestazioni nei giorni a rischio. Spessissimo in questi ultimi anni, in quei famosi giorni a rischio, Pasquetta, 25 aprile, 1º maggio, 2 giugno e altri, si notava a un certo momento della giornata uno stranissimo fenomeno, mai accaduto prima, cioè l'interruzione repentina del traffico. La cosa provocava non poco stupore nel personale dello Zoosafari, che alla fine è riuscito a comprendere il motivo che provocava questo fenomeno. Il traffico veniva interrotto da solerti vigili, che si sentivano in diritto di annunciare agli automobilisti in attesa che, per quel giorno, lo Zoo aveva chiuso i battenti perché pieno come un uovo. Sempre con la stessa solerzia, quindi, li consigliavano di fare retromarcia e cercarsi altre mete turistiche...! Oltre al fatto che più di un responsabile dello Zoo ha sentito direttamente queste affermazioni, ahimè, ci sono anche le decine e decine di improperi che arrivavano al centralino del parco, lamentando un comportamento poco professionale da parte nostra».
In base a questo lungo sfogo, dunque, sembrano un lontanissimo ricordo i tempi in cui tutto filava liscio, e tra gli amministratori comunali, il comando dei vigili urbani e lo Zoosafari c'era piena armonia. Uno dei frutti tangibili di quei tempi fu l'istituzione di un biglietto speciale per i residenti a Fasano, che consentiva a tutti i fasanesi di entrare in qualsiasi momento per godere delle strutture, dietro pagamento di un piccolo contributo. «Purtroppo le cose non stanno più come qualche anno fa – continua Delle Rose –. Oggi c'è un muro tra noi e il comando dei vigili urbani, i quali, a dispetto dell'imparzialità del ruolo che sono chiamati a svolgere, spessissimo dimostrano la loro faziosità. Per questa antipatica situazione la proprietà dello Zoo-safari ha deciso di cambiare radicalmente atteggiamento: pur rimanendo orgogliosamente un simbolo per Fasano, perseguirà una serie di iniziative che saranno da ascriversi direttamente alla guerra mai dichiarata da certi soggetti in forza attualmente nel comando dei vigili urbani. Alcune delle scelte sono già state attuate, altre sono in via di definizione, e sono le seguenti. 1) Innanzi tutto abbiamo dato il via a una sacrosanta azione legale per il risarcimento del danno subìto a sèguito di una scellerata e immotivata condotta, che non ci ha permesso di installare a tempo debito la giostra denominata “EuroFighter”. 2) Si è già dato il via al progetto per la costruzione del nuovo parco acquatico, che in origine doveva essere realizzato nella nostra Fasano, ma visto l'ennesimo ritardo riscontrato e l'asprezza dei rapporti descritti, si è optato per la più aperta e pragmatica Monopoli (a livello burocratico). 3) Da tempo abbiamo abolito il biglietto speciale per i fasanesi, che tanto gradito era per tutti i nostri concittadini. 4) Visto il pericoloso perdurare dell'ostracismo messo in atto, diventa sempre più concreto il progetto di trasferire buona parte delle specie animali ospiti dello Zoosafari nel nuovissimo e supertecnologico parco faunistico di Ravenna, denominato “Le Dune del Delta”. La traslazione sarebbe favorita anche dalle pressanti e calorose sollecitazioni che da tempo ci pervengono da molti dei Comuni vicini alle foci del Po, a cominciare dal capoluogo Ravenna. Sin dalla prima presentazione del progetto la disponibilità è stata totale, e la collaborazione encomiabile a tutti i livelli. Gli amministratori attenti e capaci di quella zona spingono affinché noi si arricchisca il parco “Le Dune del Delta” facendolo divenire il numero uno nel panorama nazionale e tra i più importanti d'Europa. Questi due traguardi li abbiamo già raggiunti e consolidati da un decennio proprio con lo Zoosafari. Se si decidesse in via definitiva di adottare questa scelta, si avrebbero una serie di conseguenze a catena: il sicuro declassamento dello Zoosafari, la metà del personale e forse più da lasciare a casa, riduzione drastica di lavoro anche per l'indotto, e, in uno scenario di crisi profonda, seri rischi che in un prossimo futuro lo Zoosafari di Fasano possa subire la sorte del fatiscente Zoo di Oria. In questa attività, o si è grandi, oppure chiudi. Avevamo il diritto e il dovere di far sapere a tutti i cittadini fasanesi, i quali sin dal primo momento ci hanno accolto con amicizia, rispetto e affetto, come stanno in realtà le cose. La nostra, per il momento, è solo una denuncia-sfogo. Se le cose torneranno come negli anni passati, saremo ben lieti di continuare la nostra missione, per la riconoscenza che dobbiamo a tutti voi e al non dimenticato Matteo Colucci». Già, Matteo Colucci! Ne è passato di tempo da quando “don Matteo” pensò di realizzare lo Zoosafari, sapendo che stava per concretizzare il sogno della sua vita. La sorte non gli concesse di poterlo tramandare ai suoi parenti, e quindi, prima di lasciare la vita terrena, s'impegnò molto per trovare successori degni della sua impresa e che fossero all'altezza dell'arduo compito. Il dott. Colucci aveva imparato, infatti, quanto fosse impegnativo, stressante e dispendioso tenere in piedi la sua “visione”. Per tale motivo soleva ripetere ai conoscenti: «Il giorno in cui ho incontrato Ugo De Rocchi (attuale titolare dello Zoosafari, ndr) è stato uno dei pochi giorni fortunati della mia vita. Pensavo che fosse impossibile trovare persone che abbinassero, in modo eguale, spirito imprenditoriale e passione per gli animali». A trattative concluse, Matteo Colucci disse agli attuali proprietari dello Zoosafari: «Adesso sono tranquillo di aver messo nelle mani giuste il mio sogno. Grazie a voi, forse, qualcuno si ricorderà di me anche dopo la mia morte» (a tal proposito, sarebbe desiderio del gruppo De Rocchi che almeno una via o una piazza della nostra città fosse intitolata al creatore dello Zoo).
«Profezia più azzeccata, don Matteo non avrebbe potuto farla neanche se avesse letto nella sfera di cristallo – conclude Delle Rose –. La famiglia De Rocchi per più di vent'anni ha assolto brillantemente il suo compito e ha mantenuto, oltre ogni più rosea previsione, la parola d'onore data a suo tempo a Matteo Colucci. In quasi cinque lustri di gestione, i De Rocchi hanno costantemente investito per migliorare il parco, sotto ogni punto di vista. Hanno fornito alla comunità fasanese centinaia di posti di lavoro, diretti e indotti. Hanno condotto la città di Fasano alla notorietà internazionale. Hanno continuato a investire in strutture che hanno permesso di incrementare le unità lavorative e al contempo accresciuto la capacità ricettiva della zona. Non hanno mai lesinato supporto economico e logistico alle tante iniziative proposte dalla comunità locale. Sono riusciti a legare indissolubilmente il nome dello Zoosafari a quello di Fasano, trasformando il vecchio “Fantasylandia” in “Fasanolandia”, un vero e proprio atto d'amore per la città, stipulato con l'allora sindaco Donato De Carolis. Il gruppo De Rocchi ha promosso e finanziato programmi televisivi sui più grossi network nazionali (Rai e Mediaset su tutti), ha sottoscritto accordi con prestigiose società di produzione cinematografica, affinché scegliessero la nostra zona come location. L'elenco sarebbe lungo, ma ci fermiamo qui». L'augurio obbligatorio per ogni cittadino fasanese dotato di buon senso è che questo stato di tensione cessi al più presto. Non vorremmo che, alla fine, Fasano rischiasse di perdere anche questa struttura turistica, che ha diffuso il nome della nostra città in tutto il mondo, e che assicura oltre duecento posti di lavoro.
di Redazione
15/06/2012 alle 05:10:48
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