PRESENTAZIONE LIBRO
La terza fatica letteraria di Gegè Scardaccione al Laboratorio Urbano
Secondo l'autore 'Genitori in gamba non si nasce, si diventa', così come recita il sottotitolo del suo ultimo libro
Da sinistra Orazio Rubino e Gegè Scardaccione
FASANO - Un magico sottofondo musicale a cura del "Damiano Mongelli Trio", una vasta esposizione di peculiari disegni chiamati "mandala", e alto coinvolgimento da parte del pubblico presente.
Questa la cornice per la presentazione di "Tu semini. Io raccolgo", (terza fatica letteraria di Gegè Scardaccione), svoltasi ieri, 11 giugno, presso il Chiostro dei Minori Osservanti, in collaborazione con il locale Laboratorio Urbano, la libreria "Inchiostro", il gruppo "Equoenonsolo", "Educhiamoci alla pace", e i "Bollenti Spiriti".
Un libro scorrevole, scritto totalmente in prima persona, dedicato ai genitori, perchè <<la semplicità fa sempre rima con la profondità>> - come ha sottolineato Orazio Rubino, all'inizio della sua brillante relazione.
Un libro che, però, non vuole assolutamente essere un manuale o un ricettario per l'educazione dei propri figli, bensì una sorta di consiglio, derivante dall'esperienza di vita dell'autore, ovvero di un uomo che ha dalla sua la fortuna di avere una famiglia fantastica, come si evince dalla dedica: <<A Margaret, dolce e impareggiabile consorte, a Irene, Elisa e Francesco che mi danno l'energia e l'entusiasmo ogni giorno per sperimentare l'avventura del fare e diventare padre adeguato>>.
Difficile parlare di "Tu semini. Io raccolgo" senza immedesimarsi nei contenuti.
Perchè <<Tutti noi qui presenti, - come ha dichiarato Gegè - nonostante apparteniamo ad almeno tre distinte generazioni, abbiamo un'esperienza in comune: siamo figli, e molti, anche, genitori>>.
Figli di epoche diverse, ma accomunati da analoghe ansie e chimere. Dal desiderio di un tatuaggio che tanto infastidisce i genitori, alla paura di parlare del brutto voto ricevuto a scuola.
Perchè, alla fine, la famiglia è tutta qui. E' vivere insieme, seppur nella confusione dei ruoli tipica dell'era moderna, sforzandosi di venirsi incontro vicendevolmente, per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.
<<Gegè ha fatto la sua parte scrivendo questo libro, - ha concluso Orazio Rubino - ora tocca a noi continuare a seminare, per continuare a raccogliere>>.
A fine serata l'autore ha regalato a ciascun partecipante uno dei suoi mandala esposti, in ricordo di una bellissima e fruttifera chiacchierata.
Un dibattito iniziato nove anni fa con "Tu bocci. Io sboccio", proseguito con "Tu secchi. Io fiorisco", e conclusosi, stasera, con "Tu semini. Io raccolgo".
Chissà che l'autore non stia già pensando ad un nuovo progetto editoriale, e chissà quali verbi andranno, stavolta, ad affiancarsi alle persone "tu" ed "io".
di Claudia Turchiarulo
11/06/2012 alle 21:59:34
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