INCONTRO INFORMATIVO
Problematiche e rimedi sulla Xylella fastidiosa: se ne è discusso a Fasano
L'incontro, svoltosi nella sala consiliare del Comune, è stato organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori provinciale di Brindisi
FASANO - "Xylella: problematica e rimedi": questo il tema di un incontro pubblico, organizzato dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) provinciale di Brindisi con il patrocinio del Comune di Fasano, tenutosi ieri pomeriggio (giovedì 23 aprile) nella sala consiliare del Palazzo di Città fasanese. L'incontro mirava a fare il punto sulla problematica relativa al batterio Xylella fastidiosa, che ingenti danni ha arrecato negli uliveti del Salento e un cui focolaio è stato riscontrato anche in provincia di Brindisi, ad Oria.
Moderato dal presidente del Circolo della Stampa locale Gianfranco Mazzotta l'inxontro ha visto innanzi tutto il saluto del sindaco di Fasano Lello Di Bari (presenti anche i consiglieri regionali fabiano Amati e Antonio Scianaro e i consiglieri comunali Emma Castellaneta e Luana Amati) dopo di che, ad introdurre l'argomento, è stato il presidente provinciale Cia Giannicola D'Amico. Quest'ultimo ha sottolineato come ci sia preoccupazione per quanto sta accadendo sulla questione Xylella e di come il focolaio scoperto ad Oria desti un certo allarme tra gli olivicoltori brindisini. D'Amico ha sottolineato come il problema non sia solo locale ma derivi dalla globalizzazione che porta all'importazione di materiale vegetale da paesi che effettuano pochi controlli. "Il problema è di tutti non solo del comparto olivicolo - ha sottolineato il presidente Cia -. In Puglia ci sono oltre 60 milioni di alberi d'ulivo e non dimentichiamoci che la piana degli ulivi millenari Fasano-Ostuni ha espresso la sua candidatura a patrimonio dell'Unesco. Del problema della Xylella fastidiosa se ne devono fare carico appieno la Comunità Europea e il Governo nazionale stanziando adeguate risorse economiche. I 13 milioni e 610 mila euro stanziati sinora bastano, probabilmente, soltanto ad attuare il piano del commissario straordinario Silletti ma servono ingenti risorse da destinare alla ricerca scientifica per potenziare la lotta al vettore, per limitare l'espandersi del batterio e per selezionare varietà resistenti al batterio stesso; alle ziende agricole per lavori straordinari agli oliveti da attuare nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto al fine di abbattere la proliferazione del vettore; al risarcimento dei danni diretti e indiretti subiti sino ad oggi dalle aziende agricole pugliesi; misure a sostegno dell'integrazione del reddito degli olivicoltori; azioni di divulgazione per far conoscere il ciclo biologico del batterio e del vettore e le relative azioni di contenimento e per questo noi della Cia proponiamo l'apertura a livello comunale di sportelli informativi".
D'Amico ha anche precisato la posizione della Cia sull'eradicazione e sull'utilizzo dei profotti fitosanitari. "E' bene precisare - ha continuato il presidente provinciale Cia - che gli agricoltori sono i primi custodi del territorio. Se non ci fossero stati loro oggi non staremmo a parlare di ulivi secolari e monumentali, insediamenti rupestri, gravine o parchi naturali. Sia chiaro che gli agricoltori sono per la salvaguardia degli alberi di ulivo che rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile per l'intera Puglia, per l'intero paese, per l'Europa e il mondo intero. Il nostro riferimento, però, è la scienza e non la fantascienza. Se la scienza ci dice che è necessario eradicare gli ulivi infetti per evitare il propagarsi del batterio al resto della Puglia allora che si proceda con una eradicazione che sia però selettiva e che interessi il minor numero possibile di piante. Non possiamo permettere che per evitare la eradicazione di qualche migliaio di alberi di ulivo se ne compromettano e se ne infettino milioni. Per l'esecuzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari chiediamo che avvenga prioritariamente con sistemi di lotta integrata e biologica e con un uso controllato della chimica valutando l'impatto sanitario che si potrebbe avere sul territorio. Chiediamo inoltre che l'attività prevista di manutenzione di interesse collettivo sia affidata direttamente agli agricoltori e che le aziende agricole delle province del Lecce, Brindisi e Taranto vengano esentate dal pagamento dell'Imu agricola e dal pagamento per gli anni 2015 e 2016 dei contributi previdenziali".
Dopo di che la parola è passata a Vito Nicola Savino, docente presso il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell'Università di Bari. L'esperto ha prima fatto vedere come il batterio attacchi le piante e come le riduca col trascorrere del tempo e successivamente ha ribadito come, al momento, non ci sia la possibilità di debellarlo. "Un batterio occorre combatterlo con degli antibiotici - ha spiegato - ma questi, in agricoltura non si possono usare in quanto dannosi per l'uomo. Perciò ecco come l'eradicazione mirata può essere fondamentale per arrestare il propagarsi del vettore ma, conseguentemente, ci vuole un'azione mirata da parte di tutti perché quello che sta accadendo non avvenga più. Pertanto chiedo maggiori controlli alle importazioni e la creazione di zone di quarantena dove possano essere stipate le piante che arrivano da paesi in cui non esistono controlli. Lo chiedo alla politica ma anche agli agricoltori. Che facciano sentire la loro voce a proposito".
La Cia di Brindisi ha organizzato altri due incontri sullo stesso tema, che vedranno la partecipazione di tecnici ed esperti dell'Università di Bari e del Consorzio di Difesa e Valorizzazione delle produzioni agricole, dell'ambiente del territorio rurale di Brindisi, che si terranno nelle frazioni fasanesi. Il primo a Pezze di Greco lunedì 27 aprile (con inizio alle ore 18) presso la Cooperativa Copape in via Delle Croci; il secondo a Pozzo Faceto venerdì 8 maggio (con inizio alle ore 18) presso la sede del Circolo Culturale "Peppino Di Carolo" in piazza del Santuario.
di Redazione
24/04/2015 alle 06:21:52
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