PRESA DI POSIZIONE
La Croazia vuol effettuare trivellazioni in Adriatico: secco no del Comune di Fasano
La Regione Puglia ha cominciato le consultazioni transfrontaliere sulla richiesta croata e ha chiesto osservazioni agli enti interessati
FASANO - Si era contrari alle trivellazioni in acque territoriali italiane e lo si è anche per quanto concerne quelle croate. Questo, in sintesi, il succo della nota inviata dal sindaco di Fasano Lello Di Bari e dalla dirigente all'urbanistica Rosa Belfiore al Ministero dell'Ambiente, alla Regione Puglia e all'Anci. Infatti, ad inizio aprile, la Regione Puglia ha comunicato l'avvio della consultazione transfrontaliera riguardo il "Piano e programma quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell'Adriatico" da parte della Croazia. In poche parole la repubblica dirimpettaia vorrebbe effettuare trivellazioni nell'alto Adriatico lungo le sue coste e fino al confine con il Montenegro andando ad interessare un tratto di mare posto anche in prossimità delle coste pugliesi. Il governo di Zagabria ha approntato un piano quadro che prevede òa suddivisione del 90 per cento della superficie marina adriatica croata (36.823 kmq) in ventinove "blocchi" di ampiezza variabile tra i 1000 e i 1600 chilometri quadrati. La Croazia, in pratica, intende trivellare la quasi totalità dei suoi mari che sono posti a diretto contatto con le coste italiane e pugliesi. E' chiaro che questo tipo di attività avrebbe un impatto disastroso anche per le nostre coste tanto che il Comune di Fasano, interpellato come ente interessato, ha chiesto l'intervento del Governo e della Regione affinché le trivellazioni non abbiano inizio.
Nella relazione inviata dal nostro Comune si spiegano anche gli effetti devastanti che le trivellazioni, dalla fase di ricerca a quella di estrazione, potrebbero avere sul nostro territorio. Sarebbe penalizzato il comparto pesca, l'intero ecosistema marino e il turismo. "L'attività di estrazione di idrocarburi nel mare antistante le coste pugliesi - scrivono da Palazzo di Città - mal si concilia con la vocazione turistica dei nostri litorali. Questo non solo per i rischi derivanti per l'intero ecosistema da eventuali incidenti, ma anche da sversamenti fisiologici prodotti dalle piattaforme petrolifere ma soprattutto perché la sola presenza di eventuali piattaforme nel tratto di mare antistante le coste potrebbe determinare un notevole disincentivo per tutti quei turisti attratti dal nostro territorio. Drammatiche potrebbero essere poi le conseguenze in caso di incidente e conseguente sversamento in mare di idrocarburi anche in considerazione della particolare conformazione del mare Adriatico che essendo un bacino molto chiuso ha minori capacità di rinnovarsi e gli impatti conseguenti ad un incidente si riverbererebbero per tempi lunghissimi potendo diventare anche irreversibili".
Per questo, in coerenza con la posizione già assunta quando si parlava di trivellazioni in acque italiane, il Comune di Fasano ha espresso parere contrario al piano proposto dalla Croazia.
di Redazione
22/04/2015 alle 06:43:12
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