INCONTRO MEMORABILE
Roberto Vecchioni si confessa agli alunni del Liceo di Fasano
Il cantautore milanese ha mantenuto la promessa e ha incontrato, in un pomeriggio ricco di emozioni, i giovani dell'istituto diretto da Stella Carparelli
FASANO- Sarà probabilmente una di quelle giornate nella vita che non si dimenticheranno facilmente per Fasano e, soprattutto, per chi ha avuto la fortuna di esser presente nell'auditorium dell'istituto “Leonardo da Vinci” di Fasano. Nel pomeriggio di ieri (18 aprile) il cantautore e “professore” Roberto Vecchioni, prima del suo concerto al Teatro “Kennedy” di Fasano, ha incontrato alunni, docenti e amici dell'istituto scolastico fasanese, diretto dalla dirigente scolastica Stella Carparelli.
Un incontro promesso dallo stesso Vecchioni nel giugno del 2014 agli studenti, i quali avevano portato sul palco del teatro fasanese lo spettacolo “Oltre le parole e i sogni”, rappresentazione ispirata dal testo del cantautore italiano “Il libraio di Selinunte”. Un Vecchioni visibilmente emozionato per la calorosa accoglienza, che non si è risparmiato alle domande delle studentesse Veronica Calella e Irene Iuliano, presentatrici e coordinatrici dell'incontro. Tanti i temi affrontati durante la “chiacchierata” e tanti gli insegnamenti del professore che, in circa un'ora e mezza d'incontro, ha potuto trasmettere a coloro che sono stati suoi alunni per un pomeriggio. Un appuntamento dove la musica, maggior strumento, durante la sua lunga carriera, di espressione del pensiero del cantautore, ha fatto da cornice all'incontro. Diversi i brani, che ancora oggi, a distanza di anni, suonano come vere e proprie poesie, reinterpretati in maniera impeccabile, tanto da entusiasmare lo stesso Vecchioni, da alcuni alunni.
Una vera e propria lezione su temi come la vita. « Che bello esser nati e che piacere esser nati per combattere questa meravigliosa battaglia che è la vita» e la cultura. « Uno strumento che abbatte i muri della mediocrità. È stata – ha sottolineato Vecchioni – la mia vita». Una vita quella del cantautore dedicata non solo alla musica, ma anche all'insegnamento e all'amore verso la cultura classica, alla base della sua vita di docente e artista. «La scuola è il microcosmo di quello che deve essere il mondo. Studiare è dedicarsi in qualcosa che si ama». Una vita, ha ammesso Vecchioni, non sempre facile e che oggi, attraverso i mass media, ci viene bombardata come una rincorsa al successo e all'apparenza.
Un artista, per molti anni conosciuto solo da chi l'ha sempre amato, che attraverso il successo al Festival di Sanremo del 2011, ha voluto cavalcare l'onda della popolarità televisiva per poter così entrare nelle menti di generazioni che conoscevano di lui solo il nome. Una mossa ben riuscita, che non è stata, come lo stesso Vecchioni ha sottolineato nella conferenza stampa antecedente all'incontro con gli alunni, una mossa di marketing, ma un modo per continuare a seguire quello che è stato il suo obiettivo in anni d'insegnamento: proporre valori che non possano essere scalfiti e che creino un'armonia con se stessi. Valori come il sentimento dell'amore. «Una luminosa e universale armonia da afferrare poco alla volta nella vita». Valori come la gioia e la tristezza che creano la consapevolezza di essere una piccola parte nell'infinità dell'universo.
Roberto Vecchioni si è soffermato nel corso del pomeriggio sul suo rapporto personale con la musica di autore, un tipo di musica mutata nel corso del tempo e che si regge, secondo il cantautore, su due pilastri fondamentali: la cultura e il credere fortemente a quel che si scrive e che poi si presenta attraverso la musica. Un artista completo, che ha dedicato la sua vita anche alla scrittura di libri, si è soffermato soprattutto sulla sua ultima opera “Il mercante di luce”, un romanzo dove viene fuori, attraverso i suoi due protagonisti, che anche la tristezza può far piangere di gioia e di come la speranza sia il motore della vita. Un Vecchioni a 360 gradi quello che ieri si è presentato a Fasano, dove nel finale non si è tirato indietro alle domande secche delle due presentatrici, creando momenti di risate che hanno alleggerito la profondità dei suoi pensieri. Artista vero, che a conclusione di questo emozionante pomeriggio di riflessione e insegnamento, avrà certamente suscitato nei presenti e in chi, forse lo conosceva meno, la curiosità di affacciarsi verso la sua musica e farsi trasportare dalla sua poetica.
di Donato Miccoli
19/04/2015 alle 01:33:02
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