POLEMICA CONTINUA
Il movimento 'in Comune' in disaccordo con la linea regionale sull'ospedale di Fasano
Il movimento civico guidato da Vito Bianchi contesta quanto previsto dal piano di rientro per il presidio ospedaliero fasanese
L'ospedale di Fasano
FASANO - Il movimento “in Comune”, rappresentato in consiglio comunale da Vito Bianchi, ritiene che le ultime modifiche al riordino ospedaliero della Regione Puglia abbiano penalizzato ulteriormente l'ospedale di Fasano. In una nota diramata nelle ultime ore il movimento civico esprime tutta la sua contrarietà alle decisioni regionali.
“I numeri parlano chiaro – si legge nel documento -: a fronte di una popolazione che sfiora i 40.000 abitanti (e che in estate cresce di diverse migliaia di unità per i turisti residenti), il nosocomio fasanese può contare su appena 70 posti letto: molti di meno rispetto ai 98 di Ostuni, ai 148 di Francavilla Fontana, ai 116 di San Pietro Vernotico e ai 105 di Ceglie Messapica (senza dire dei 516 di Brindisi). Realtà affini, come gli ospedali di Monopoli o Putignano, possono contare rispettivamente 157 e 169 posti letto. Oggi, quindi, di fatto, il polo ospedaliero fasanese continua a essere sull'orlo del baratro: la soglia dei 70 posti letto, che costituisce la nuova base minima indicata dal governo regionale per il funzionamento di un ospedale, corre il rischio di essere varcata. Tanto meno è stato chiarito alla cittadinanza per quanto tempo ancora vigerà tale sistema: per un anno? Fino alle prossime elezioni politiche o regionali? Il movimento “in Comune” ritiene dunque paradossale che, mentre altrove si sia innescata un'aspra polemica e le rappresentanze politiche abbiano annunciato dimissioni per tagli ospedalieri persino più leggeri, a Fasano, da più versanti, si registri “compiacimento” per lo scampato pericolo e non si badi al deciso ridimensionamento del nostro ospedale.
E' certo comprensibile che, per chi – medici, infermieri, addetti vari – era già pronto con le valigie in mano, la temporanea proroga della chiusura possa costituire motivo di soddisfazione. Ma il movimento “in Comune” invita tutti a prendere coscienza di come stia continuando il progressivo e quasi scientifico smantellamento dell'ospedale fasanese, in quella che è, a ben vedere, un'agonia assistita. Il diritto alla salute dei cittadini non può essere motivo di speculazioni: il movimento “in Comune” chiede, pertanto, che non solo si ponga fine all'opera di smembramento del nosocomio fasanese, ma che, in rapporto all'incidenza demografica, se ne rinforzino le dotazioni e se ne ottimizzino le risorse. Pertanto, il movimento invita il governatore della regione Puglia, Nichi Vendola, a mostrare per le strutture sanitarie pubbliche (e dunque anche per quella di Fasano) la stessa attenzione che ha sempre voluto dedicare ad organismi sanitari privati, come il San Raffaele”.
di Redazione
09/06/2012 alle 00:37:47
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