DENUNCIA DETTAGLIATA
Vito Bianchi: 'Stanno distruggendo la parte antica di Fasano'
Il leader del movimento civico 'in Comune' denuncia la grave situazione venutasi a creare a causa dei lavori sulla rete idrico-fognante
FASANO - “Gli ultimi lavori per la sistemazione degli impianti idrico-fognari in Fasano antica non solo hanno devastato il selciato, ma rischiano di mettere in serio pericolo la stabilità delle “case alla fasanese” e la sicurezza dei relativi abitanti”: è questa la denuncia di Vito Bianchi, rappresentante in consiglio comunale del movimento “in Comune”, che ha rilanciato una problematica già a suo tempo portata in assise consiliare, e adesso riproposta dagli stessi residenti dell'area interessata dallo scempio.
“Una delle ultime segnalazioni che mi è stata sottoposta – aggiunge l'archeologo e scrittore – racconta la “strana storia” di alcune secolari “chianche” in pietra di Gianecchia, che sono state strappate da via Trisciuzzi e ricollocate, senza colpo ferire, in via Ruggero Bonghi, mentre l'originaria pavimentazione è stata risarcita con materiale certamente molto più scadente. E non è finita qui: abbiamo realizzato un reportage fotografico, che alleghiamo, in cui sono documentati avvallamenti, malta o cemento appena messi e già saltati, danni non riparati agli angoli cantonali, chianche letteralmente frantumate e non riutilizzabili, in un settore comprendente, oltre alle già citate vie Bonghi e Trisciuzzi, anche via Dante, via Nardone, via Rossi, via Galatola o via Sant'Antonio. I martelli pneumatici hanno inferto danni irreparabili, quando si sarebbe potuto e dovuto usare una maggiore cautela. Insomma: i lavori di scavo e ripristino sono stati fatti tutt'altro che a regola d'arte, senza controlli adeguati, lasciando che il patrimonio storico costituito dalle antiche strade in pietra venisse tranquillamente scempiato, per spostamenti incomprensibili e sostituzioni del materiale antico, ben più solido, con pietra di spessore molto minore, tale da rompersi già poco tempo dopo la posa.
Per di più – incalza Vito Bianchi – l'apertura prolungata di profonde trincee di fianco alle secolari “case alla fasanese”, in queste settimane di piogge, ha provocato infiltrazioni di acqua che mettono a repentaglio la sicurezza degli stabili e di chi ci abita. Comprendo come i problemi del nostro territorio, abbandonato all'incuria per troppi anni da una politica che ha badato a tutt'altro, si stiano ora riversando sull'ufficio tecnico e sul settore del Lavori Pubblici. Ma non è possibile assistere inerti al disastro cui è stata sottoposta Fasano antica: chi è responsabile dei lavori fatti male, deve pagare. In questo momento di gravi urgenze, poi, non è nemmeno più tollerabile la mancanza, che si protrae da mesi, di un assessore ben definito ai Lavori Pubblici. Il crollo della strada delle Giritoie, gli alberi spezzati in collina, l'asfalto saltato ovunque in città, il selciato devastato nel centro storico, i lavori precari al porto di Savelletri: Fasano sta letteralmente collassando, e gli equilibrismi politici, i rimandi nel governare compiutamente il territorio, non fanno che nuocere ulteriormente a una cittadinanza ormai esasperata”.
di Redazione
28/01/2015 alle 00:40:05
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