PROPOSTA MINISTERIALE
Torna l'incubo trivellazioni petrolifere nel nostro mare
Il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera pare punti sul petrolio per far cassa e avrebbe proposto di ridurre la distanza minima per le trivellazioni da 12 a 5 miglia.
Una piattaforma petrolifera
FASANO – Torna l'incubo delle trivellazioni per le coste pugliesi e soprattutto per quelle riguardanti Fasano, Monopoli e Ostuni. Un incubo ancora peggiore se andrà in porto l'idea governativa. Nel decreto incentivi, allo studio del Governo, è contenuta una riduzione del limite per le perforazioni petrolifere offshore dalle attuali 12 a 5 miglia dalla costa. A denunciarlo alcuni senatori del Partito Democratico che dichiarano come il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera stia spingendo per l'inserimento di questa norma che consentirebbe estrazioni “praticamente sotto costa”.
La questione però è tutt'altro che risolta. Infatti, c'è da capire come il ministero dell'Ambiente reagirà a questa misura. In linea di principio, non dovrebbe digerire una soluzione di questo tipo, che in un certo senso rappresenterebbe un passo indietro (due anni fa si spostò il limite). Ed inoltre il testo del decreto essendo in continuo divenire, può cambiare di ora in ora, lasciando spazio a modifiche. Nel decreto 'Incentivi e rilancio infrastrutture' che da qualche settimana è in rampa di lancio sembra che il ministro Passera voglia un nuovo via libera alle trivellazioni petrolifere e gasiere selvagge nei mari italiani, praticamente sotto costa''. “Il ministro Passera - fanno sapere i senatori che hanno denunciato la cosa - ha parlato di 20 mila fantomatici addetti per questo 'rinascimento petrolifero', ispirato dai dati di Assominiera, secondo il quale riportare il limite delle trivellazioni da 12 miglia a 5 miglia si tradurrebbe in entrate per lo Stato di 2 miliardi di euro l'anno''. Si tratta, rilevano, di “un'operazione a uso e consumo delle multinazionali petrolifere, che provocherebbe un danno in termini di immagine e turismo enorme a tantissime località italiane, senza contare i rischi concreti per l'ambiente, alla base del dietrofront due anni fa del Governo Berlusconi dopo il disastro del Golfo del Messico”.
Come detto l'argomento trivelle interessa particolarmente la Puglia visto che da mesi sono in piedi progetti di estrazione petrolifera nel mare Adriatico presentati da numerose società del settore. Da bari a S. Maria di Leuca (e come detto il tratto maggiormente interessato è quello compreso tra Monopoli, Fasano, Ostuni e Brindisi) sono diverse le richieste di valutazione di impatto ambientale giunte al ministero da parte di società interessate a sondare i fondali marini pugliesi. Un'ipotesi, quella del ministro Passera, che rischierebbe di distruggere il comparto turistico della nostra zona in forte e costante ascesa.
di Redazione
04/06/2012 alle 11:30:04
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