NUOVO RINVIO
Processo d'appello per Fabiano Amati e Lello Di Bari: si terrà il 14 gennaio
L'udienza si doveva tenere questa mattina e la data era stata tenuta in gran segreto ma un'incompatibilità ha fatto spostare nuovamente tutto
FASANO - Si doveva svolgere questa mattina, venerdì 12 dicembre, davanti alla Seconda Sezione di Lecce, il processo d'appello a carico del Consigliere Regionale Fabiano Amati e del Sindaco di Fasano Lello Di Bari, condannati in primo grado il 13 febbraio scorso per la vicenda legata alla variante urbanistica del centro storico di Fasano. In tutto silenzio, infatti, l'udienza era stata anticipata rispetto al 20 febbraio previsto (data venuta fuori dopo l'ulteriore rinvio del 10 novembre scorso). Ma anche oggi le cose non sono andate per il verso giusto. Infatti la relatrice al processo ha dichiarato la sua incompatbilità all'incarico e la Corte ha rinviato l'udienza al prossimo 14 gennaio. Ciò vuol dire che i due esponenti politici locali continuano ad essere sospesi dalle loro funzioni per gli effetti della legge Severino.
Fabiano Amati e Lello Di Bari furono condannati, il 13 febbraio, in merito alla revisione e approvazione del centro storico di Fasano. In primo grado Amati era stato condannato ad un anno e otto mesi mentre Di Bari a otto mesi. Fu il gup Maurizio Saso ad emettere la condanna in primo grado.I fatti risalgono al 2009 quando Amati, allora consigliere comunale di opposizione, fu delegato da Di Bari a seguire l'iter di definitiva approvazione dello strumento urbanistico che doveva disciplinare gli interventi edilizi nel centro storico della città. Secondo il primo cittadino, avendo Amati svolto nell'Amministrazione precedente, quella guidata da Donato De Carolis, l'incarico di assessore all'Urbanistica, era la persona migliore per redigere uno strumento di tale importanza. Cosa che l'ex assessore regionale alle Opere pubbliche fece nonostante le tante polemiche di natura politica che un incarico simile scatenò in città. La vicenda poi finì anche nella aule dei tribunali amministrativi per una presunta incompatibilità di Amati che non avrebbe potuto occuparsi del Piano di recupero del centro storico in quanto nell'area che lo strumento indica come centro storico lui e i suoi familiari hanno una serie di interessi. Per questo, nella primavera del 2009, ci furono, come detto, due ricorsi al Tar di Lecce: uno presentato da Saverio Potenza, ed uno da Maria Rosiello, Francesco e Vincenzo Saponaro. I due atti avevano un comune denominatore: puntavano il dito contro il consigliere Amati. Ma i giudici amministrativi respinsero le due istanze in quanto non hanno ritenuto il piano di recupero “non viziato da alcuna irregolarità, senza violazioni di legge e dei principi di materia di pianificazione urbanistica”. - See more at: http://www.osservatoriooggi.it/notizie/cronaca/9889-processo-appello-fabiano-amati-di-bari-sentenza-fasano#sthash.tr75uDyT.dpuf
di Redazione
12/12/2014 alle 13:33:08
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