Tutelare l'ambiente: se ne è discusso a Fasano

FASANO – Sensibilizzare sulle tematiche ambientali: questo il nobile fine del progetto intitolato “Ambiente 2.0. Domani: le soluzioni per un futuro migliore” promosso dal centro di educazione ambientale “Equo Ambiente” di Fasano in collaborazione con l'associazione “Le Nove Muse”. L'iniziativa ha previsto due appuntamenti mattutini (il 23 e 25 maggio) in cui le dott.sse Laura Sabatelli e Amalia Di Leo, rispettivamente presidenti dei sodalizi organizzatori, hanno incontrato le classi terze della scuola media “Bianco-Pascoli” per parlare di argomenti strettamente attuali: inquinamento, risparmio energetico, raccolta differenziata e riscaldamento globale. Le relatrici hanno esposto le problematiche e le possibili soluzioni relative ai diversi problemi, suscitando la curiosità e l'attenzione dei ragazzi.

Proprio gli studenti sono stati ospitati, nella mattinata di ieri (martedì 30 maggio), al Teatro Sociale per la visione del documentario “Sei gradi: allarme riscaldamento globale” prodotto dalla National Geographic Society per descrivere i diversi scenari a cui andrà incontro il pianeta per ogni grado di aumento della temperatura: +1° siccità e uragani; +2° scomparsa della barriera corallina; +3° scomparsa della neve sulle Alpi; +4° innalzamento del livello dei mari di oltre 1 metro; +5° mancanza di acqua; +6° estinzione di molte specie viventi.

Nel pomeriggio, invece, il dibattito ha coinvolto la cittadinanza, che è stata invitata a riflettere su quello che si può fare per preservare la natura anche adottando piccoli accorgimenti: a dimostrazione di ciò, è stato proposto il film “Demain” di Melanie Laurent e Cyril Dion, presentato al Cinemambiente di Torino e pensato come un viaggio attraverso dieci paesi del mondo, dall'Europa agli Stati Uniti fino in India, per cercare esempi virtuosi di politica e vita quotidiana in cinque settori: agricoltura, energia, economia, democrazia e istruzione. Una proiezione molto stimolante, che dà tanti spunti di riflessione: peccato per la scarsa partecipazione della cittadinanza e dell'amministrazione a una discussione che di interesse comune.