MEDAGLIONI FASANESI
Ottavio Albano
Carrellata di personaggi illustri fasanesi pubblicati su Osservatorio e pubblicati sul volume "Medaglioni Fasanesi" di Secondo Adamo Nardelli
Prof. Ottavio Albano
(da “Osservatorio”, giugno 1991)
Un tale, disse ad Antoine Petit (1718-1794), illustre medico francese: - Voi avete dell'anatomia una conoscenza così profonda che dovreste saper guarire tutte le malattie. - Ohimè. rispose Petit, noi siamo come i vetturini di Parigi, che conosciamo a menadito tutte le strade e i vicoli della città, ma non sanno niente di quanto succede dentro le case. Non è difficile ricavare da questo aneddoto l'inarrestabile corsa tra il male che si annida nelle “case” del corpo umano e l'ansia dell'arte medica di scrutarne cause e regioni per debellarlo onde assicurare a ciascun uomo la durata della vita per il tempo più cospicuo che il grado di civiltà consente.
In questa perenne battaglia contro la morte fisica in prima linea ci sono loro, gli scienziati quelli che da giovani, rinunciando ai sacrosanti diritti della spensieratezza e dell'allegria, conseguita la laurea, continuano per decenni, privi anche di un minimo di soddisfazione economica, a sentire odore di muffa nei laboratori universitari e profonda solitudine nelle biblioteche silenziosi, per ricercare sempre armi più nuove da impiegare contro le malattie. Non è possibile che tutto ciò si possa fare soltanto per legittima ambizione considerando che il risultato degli sforzi va a totale beneficio del prossimo, ci deve essere alla base sempre qualche ragione morale, religiosa e culturale.
È certamente questo è vero per il prof. Ottavio Maria Albano, per il tipo di educazione ricevuta in famiglia e in ambito cattolico. Il primo suo grande Maestro è stato certamente il padre Luigi, persona di non comune intelligenza, di vasta cultura, di eccezionale preparazione e di pronta diagnostica, sempre in grado di suggestionare positivamente quale eccellente medico medico di famiglia, con la parola e col gesto, l'infermo più dubbioso.
La guida spirituale di quel sant'uomo di don Legrottaglie ha certamente avuto la sua parte nella spinta ideale del giovane ormai totalmente proteso verso i difficili traguardi della ricerca alla scuola di due illustri clinici della facoltà medica di Bari, il prof. Virgilio Chini e il prof. Claudio Malaguzzi Valeri.
Ripetuti e lunghi soggiorni all'estero ed in particolare in Francia, dove è stato assistente dell'epatologo Jacques Caroli, presso l'Unitè de Recherches de Physiopatologie Hèpatique dell'Università di Parigi, hanno completato la sua vasta e rigorisa formazione.
Proprio a quel periodo di studi e ricerche risalgono alcuni dei suoi lavori nel campo della epatologia ed in particolare la prima osservazione entrata nella letteratura internazionale sulla peliosi epatica “in vivo”, i rilievi sugli aspetti immunologici della cirrosi biliare, sulla Sindrome di Budd-Chiari e della Malattia di Caroli.
Alla successiva attività di ricerca in Italia si devono i lavori sulla patologia gastroenterologica ed epatica e le altre centinaia di pubblicazioni nei diversi campi della medicina interna e due importanti trattati di Gastroenterologia e di Ecografia Addominale, editi rispettivamente dalla Universo e dalla Masson.
Dal 1970 al '73 ha diretto la cattedra di Malattie dell'apparato digerente dell'Università di Bari e per quasi un decennio ('71-'80) l'Istituto di Semeiotica Medica sino alla nomina a Direttore della Clinica medica seconda nel 1981.
Attualmente Dirige la prima Clinica medica dell'Università di Bari, Presidente dell'Istituto Biomedico Internazionale si batte per realizzare a Fasano un Centro Internazionale di Alti Studi Universitari.
Ma il suo cuore stranamente batte sempre più forte per il medico di base. Per questo motivo i problemi della formazione del medico condotto lo hanno fortemente impegnato fino a diventare uno dei principali promotori in Italia del rinnovamento della didattica in medicina e della riforma del corso di studi. Sembra strano che un Barone della medicina solitamente arroccato nel suo splendore scientifico, tenga l'occhio fisso alla condotta medica. Ma forse in questo ha un peso notevole il ricordo del padre, il suo spirito autenticamente cristiano, il grido di aiuto dei tantissimi fasanesi che ogni giorno affollano la sala d'aspetto del suo studio barese per rinfocolare quella isopprimibile speranza alla vita che l'infermità accentua, nella considerazione che il medico di famiglia è parte integrante di ogni nucleo sociale ed ha maggiore capacità di recare con rimedi della scienza anche e forse soprattutto quel sostegno morale e psicologico che nasce dal rapporto costante ed amichevole infermo-medico.
I fasanesi non pagano il prof. Albano se non con il loro affetto: è lui ripaga con la sua autorità scientifica e morale, onorando, insieme ad altri illustri figli questa città della quale rappresenta l'immagine più autentica.
di Redazione
25/07/2012 alle 18:39:47
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