RISOLTA CON ATTO UFFICIALE LA QUESTIONE DEL TOPòNIMO
Ora e sempre Pozzo Faceto
da Osservatorio n. 2-2003
Faceto nel cartello (sopra) che indica il santuario, Guacito e nel cartello (sotto) che indica la frazione.
I più attenti lettori del nostro mensile sanno che Osservatorio già da molto tempo ha adottato l'esclusivo topònimo “Pozzo Faceto” per indicare la frazione del Santuario. La scelta deriva non da mera preferenza o simpatia per un nome piuttosto che per un altro, bensì da fondate ragioni storiche. Con delibera n. 35 del 30 gennaio 2003, anche la giunta municipale, ora, ha finalmente e ufficialmente dissipato ogni residuo dubbio sulla vexata quaestio, decidendo che d'ora in poi la frazione della “Madonnella” (affettuoso diminutivo attribuitole dal popolo nel linguaggio parlato) si chiamerà effettivamente “Pozzo Faceto” e non più “Pozzo Guacito” o addirittura “Guaceto”, come riportano alcuni cartelli stradali. La triplice denominazione era fonte di frequenti disguidi e incertezze «sia per la popolazione residente – dice la delibera – sia per l'utenza esterna, e in particolar modo per i turisti richiamati dalle suggestive risorse di carattere storico e artistico che la frazione offre».
È stato un comitato spontaneo sorto nella contrada a sollecitare il definitivo chiarimento, in base alla legge che attribuisce ai Comuni la facoltà di decidere i nomi delle borgate e frazioni. Di conseguenza, sarà modificata e uniformata tutta la segnaletica stradale, oltre alle rituali variazioni amministrative e turistiche.
Santa Maria di Puteofaceto: così il casale è denominato nei primi documenti ufficiali, che risalgono al Medioevo. Santa Maria di Pozzofacete è la dizione che si ritrova qualche secolo dopo nei cabrei di Notar Andriani (1748) e Notar Zaccaria (1777). Indiscutibile, perciò, la versione Faceto, corrottasi inspiegabilmente in Guaceto o Guacito solo in epoca recente (seconda metà del Novecento). L'etimologia di questo nome è molto semplice, ed è da ricondursi alla leggenda della miracolosa apparizione della Madonna, che avrebbe indicato ad alcuni contadini il sito dove scavare un pozzo (puteum facere in latino). In quel pozzo sarebbe poi stata ritrovata, impressa su un masso sotterraneo, l'immagine bizantina della Vergine col Bambino. L'affresco, verosimilmente una preziosa testimonianza dell'antica cripta rupestre esistente nel luogo, fu staccato e portato in superficie, edificando una cappella (XIV secolo) ove custodire e tramandare il culto della “Madonna del Pozzo”. Nel 1529 il casale fu distrutto: gli abitanti, rifugiatisi in Fasano, vi importarono la loro sacra devozione, eleggendo quella Vergine a compatrona del paese insieme a San Giovanni Battista. Col tempo, la primitiva cappella divenne santuario, meta di pellegrinaggio per fasanesi e forestieri.
di Redazione
28/03/2016 alle 11:04:58
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