CINQUANT’ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO DE MOLA
La lezione del professore
da Osservatorio n. 10 - 2002
Leonardo De Mola (1866-1952).
Non vogliamo far trascorrere il 2002 senza rammentare che quest'anno ha segnato il cinquantenario della morte di Leonardo De Mola. Ogni comunità ha il dovere di non relegare nel dimenticatoio le figure che l'hanno illustratata, e Fasano, purtroppo, non brilla particolarmente in questo senso (dodici mesi or sono fu soltanto Osservatorio a ricordarsi che era scoccato il secolo dalla nascita di Achille Monopoli). Il prof. De Mola, educatore, poeta, scrittore, umanista, spirò il 26 luglio del 1952. Aveva 86 anni, essendo nato a Fasano nel 1866. Figlio di artigiani, smentì con la sua stessa esistenza il pregiudizio che voleva illetterati i rampolli di classe umile e istruiti quelli di ceto abbiente. Conseguita la licenza liceale a Conversano nel 1885, si laureò in lettere a Napoli nel 1890, e al ginnasio-liceo conversanese tornò subito come docente, per rimanervi fino all'età veneranda: oltre cinquant'anni di insegnamento per «il primo docente di lettere italiane nato in Fasano», come sottolineò il devoto allievo Giovanni Battista Monopoli, anch'egli professore, nell'introduzione al volume che raccoglie l'opera omnia demoliana (Poesie e prose, ed. Schena, 1984). Tra i «fasanesi ai quali fu maestro», oltre allo stesso Battista Monopoli, c'erano Nino Ruppi, Onofrio Calefati, Angelo Custodero, Giambattista Mazzarisi, Silvio Monopoli, Luigi Albano, Giacomo Saponaro, Achille Monopoli, Vittorio Saponaro, Ottavio Pezzolla e tanti altri. Insieme al preside Donato Forlani, il prof. De Mola ebbe una lettera-prefazione da Giovanni Pascoli per i Sonetti pubblicati in prima edizione a Conversano nel 1900 e in seconda da Laterza nel '37, ma restano anche, a testimoniare la sua non vasta produzione letteraria, le Rime per la “diletta capinera” (ovvero la moglie Rachele Cofano, sposata nel 1910), il carme In morte di Giacinto Bianco (1885), le Rime per i figli, le Strofe e strofette, diversi componimenti poetici sparsi (commoventi, in particolare, quelli dedicati all'unico figlio maschio, morto in guerra), elogi funebri, epigrafi e una serie di saggi, discorsi e dotte conferenze (su Fogazzaro, Gioberti, De Amicis, Carducci, Dante, Manzoni, molte delle quali pubblicate). Si deve al già citato prof. Monopoli la conoscenza di tale patrimonio, avendone egli riordinato nel predetto volume tutti i materiali editi e inediti.
«C'è dell'amaro» in Leonardo De Mola, scrisse il Pascoli. Era il sapore aspro del dolore e delle prove che la vita gli aveva riservato, affogate in quella poesia che – sono sempre parole di Giovanni Pascoli – «in un lampo rischiara la notte che è intorno a noi e raccoglie in una lacrima l'iride che abbiamo nel cuore».
È impossibile naturalmente, nello spazio di queste brevi note, approfondire il discorso critico sull'opera di Leonardo De Mola: altri lo hanno fatto, e molto egregiamente. Qui basti solo un pensiero deferente all'insigne professore e un invito ai giovani fasanesi affinché, nella corsa sfrenata e spesso insensata della modernità, imparino anche a voltarsi indietro per assorbire la lezione di chi ci ha preceduto. (g.q.)
Bibliografia critica:
Claudio De Mola, L'antico professore, in “Fasano - Rivista di Cultura” n. 10-1984, pp. 15-19.
Gianni Custodero, Fasano è così, Schena, 1995, pp. 87-89.
Grazia Ferrara, Renovatio litteraria fasanensis, vol. I, ed. “L. da Vinci”, 2001, pp. 149-163.
di
02/01/2016 alle 16:49:00
Leggi anche:
Macelleria Peppino De Leonardis
Carni e prodotti freschi e alla brace
La storica macelleria De Leonardis con fornello pronto tutte le sere