RECORDMEN DELLE PREFERENZE E “CADAVERI ECCELLENTI”
I sommersi e i salvati
Da Osservatorio. 5 – 2002
Fabiano Amati, il più suffragato in assoluto con 440 preferenze.
È stato Fabiano Amati della Margherita, assessore uscente all'urbanistica e segretario provinciale del partito rutelliano, il più suffragato fra i 318 candidati al consiglio comunale. Ha preceduto di 17 voti l'ex vicesindaco Franco Mastro, che con 423 preferenze è risultato il primo degli eletti dell'Udc, superando a sua volta di soli due voti l'assessore provinciale Leonardo Cofano, anche lui “uddicino”, fermatosi a quota 421. Ha superato le quattrocento preferenze (406) anche Peppino Cecere, primo eletto in Forza Italia, ritornato alla grande nell'agone politico dopo alcuni anni sabbatici. La top ten continua col quinto posto di Lello Di Bari (FI, 350) e il sesto del montalbanese Nicola Mola (FI, 343). Al settimo posto il primo eletto di An, Alfredo Manfredi con 340 voti. Poi Nicola Napoletano (FI, 328), l'altro forzista pezzaiolo Giuseppe Zaccaria (317) e Dino Arnese dell'Udc (308).
Analizzando i risultati delle singole liste spiccano alcune clamorose bocciature. Nella Casa delle Libertà, partendo da Forza Italia, si registra la trombatura di ben quattro consiglieri uscenti: Carlino Fanizza, Fausto Savoia, Beniamino Dipasquale e Claudio Fanelli. Ancora esito negativo per l'ing. Dino Angelini, unico confermato in lista fra i non eletti della scorsa tornata. Pochissimi i consensi per l'unica donna azzurra, Daniela Ballotta (solo 56 preferenze).
In Alleanza Nazionale non è riuscito a farsi eleggere Gianni Latartara, fermatosi al sesto posto. Fra le donne Grazia Neglia (162 voti) ha superato d'un solo voto l'esordiente Lella Scarafile (161). Delusione invece per Marilena Branchi, fermatasi ad appena 18 voti. Per Martino Consoli (0) non ha votato neanche se stesso.
Nell'Udc, per soli dieci voti non ce l'ha fatta Zino Convertini, ma il suo quinto posto gli garantirà il ritorno in consiglio comunale per l'ingresso in giunta e le conseguenti dimissioni da consigliere di qualche candidato che lo precede. Per lo stesso motivo coltiva speranze anche il secondo non eletto, Peppino Martellotta.
È sorprendente il secondo posto di Nino Tedeschi, capolista di Cittadini Liberi per Fasano: i suoi 77 voti non sono stati sufficienti a superare il 34enne infermiere Lorenzo Di Roma, piazzatosi primo con 81 preferenze. Ben cinque, invece, i candidati di questa lista civica che non hanno conseguito neanche un voto.
Per poco non ci è scappata la sorpresa anche nel Nuovo Psi: solo 9 voti separano il capolista Mimì Mileto dallo scatenato Giuseppe Pertosa, che ha ottenuto 147 consensi. Solo 56 voti per l'avvocato Angelo Lillo. Anche qui, ben sei i candidati senza voti.
Molti i “cadaveri eccellenti” nelle liste collegate a Donato De Carolis. Nella civica Insieme per Continuare è rimasto a terra il capolista e promotore Luciano Carparelli (134 voti), che si è fatto fare le scarpe dall'ex assessore diessino Roberto Ammirabile (213). Ancora una volta è fuori l'ex assessore Gino Vinci, ex verde politico e ora verde di delusione, che è riuscito a racimolare appena 74 preferenze. Anche qui due nomi con zero voti.
I trombati non si contano fra i socialisti dello Sdi. La prima testa a cadere è stata quella glabra del potente ex assessore alle finanze Aldino Carbonaro. Clamorosa la débâcle di Angelo Dicarolo, che ha raccolto appena 138 voti rispetto ai 222 dell'altra volta. Esito fallimentare anche per Angela Guarini, moglie di Alberico Ignobile, e per il consigliere uscente Carmine Gimmi. Solo a centro-classifica il capogruppo e capolista Pierino Dell'Anno, fermatosi a 116 voti. Insignificante il risultato dell'ex consigliere Antonio Sarcinella, con soli 36 suffragi.
Per le liste civiche, da registrare l'ottimo risultato in Impegno Democratico di Angela Pace (194), favorita dall'omonimia col candidato sindaco, Peppino Pace. Molto distaccato Nunzio Semeraro (69).
Nulli gli apporti dei candidati di Intesa per le Istituzioni: per molti di loro le preferenze ottenute possono essere giocate alla schedina del totocalcio.
Infine, Rifondazione Comunista: Giuseppe Galeota con 67 voti ha superato di una lunghezza Pierluigi Carbonara e di due Ciccio Zizzari. Solo quarto il prof. Angelo Pinto.
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02/01/2016 alle 12:05:52
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