I DIVERSI RISVOLTI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
Tutto si fa per acchiappare un voto
da Osservatorio n. 5-2002
Il presidente della Regione, Raffaele Fitto, in piazza Ciaia: con lui l’on. Donato Bruno e il sindaco di Monopoli, Walter Laganà.
Era saporita la focaccia di Ammirabile? Era buono il gelato di De Carolis? Ed erano più bone le hostess azzurre o quelle rosse? La campagna elettorale tra i grandi duellanti s'è combattuta fino all'ultimo senza esclusione di colpi, ispirandosi in maniera preponderante all'antica e sempre valida regola: panem et circenses. Ci si è messa la pioggia inconsueta di questo sciroccoso mese di maggio a boicottare qualche appuntamento, ma ognuno ha sparato tutte le cartucce del suo arsenale. Del mega-palco predisposto in piazza per l'on. Enrico Boselli e del lancio di uova sullo stato maggiore decarolista abbiamo già riferito nello speciale intermedio di Osservatorio. Il Polo, e segnatamente il Nuovo Psi di Mimì Mileto, ha risposto con l'on. Bobo Craxi, ma nessun socialista dell'opposto versante si è degnato di venire almeno a salutare il figlio del “Martire” che riposa nel cimitero di Hammamet. Eppure quando morì Bettino, il sindaco De Carolis e Pierino Dell'Anno effluviarono in manifesti a lutto e commemorazioni consiliari... Così va la vita, ci si dimentica spesso del passato prossimo e si ricorda invece il passato remoto, come ha fatto proprio Dell'Anno stampando sul suo volantino una vecchia foto in bianco e nero che lo ritrae poco più che ragazzo mentre già comizia in piazza Ciaia. Il flashback non gli ha però evitato una clamorosa trombatura.
La Casa delle Libertà ha mobilitato mezzo governo Berlusconi a sostegno del proprio candidato sindaco. Il défilé è cominciato col ministro Gianni Alemanno, con la figuraccia di An che non ha mandato sul palco, insieme all'illustre ospite, alcun esponente fasanese del partito. E meno male che la forzista Marisa Sansonetti, forte della sua esperienza di attrice con la “Peppino Mancini”, ha tappato la falla facendo le dovute presentazioni (c'era anche l'assessore regionale Michele Saccomanno). Ricco buffet, al termine, nel foyer del Teatro Kennedy. Ma chi ha pagato? Mistero.
La volenterosa Marisa, non più candidata come nelle precedenti elezioni, si è riciclata stavolta come conduttrice, visto che ha dovuto svolgere tale ruolo pure con la ministra Stefania Prestigiacomo, giunta al Mastroianni il 21 maggio con neonata e baby-sitter (una bionda da schianto) al seguito. Tra una babbuccia persa dal bebè, l'urgenza della poppata e l'aereo che doveva riportarla a Roma, la Prestigiacomo è filata via dopo appena mezz'ora, sempre accompagnata dall'onnipresente on. Donato Bruno, che non ha lasciato solo manco per un attimo, in questa campagna elettorale, il fido Vito Ammirabile. Anzi, il “nostro” deputato si è sottoposto a un vero e proprio tour de force nell'ultima settimana, affiancando il giorno dopo Raffaele Fitto in piazza Ciaia, il 23 Elio Vito di nuovo al Mastroianni e il 24 Guido Viceconte al Kennedy, per la chiusura prevista in piazza ma spostata al chiuso a causa dei capricci di Giove Pluvio. Affollatissimo il comizio del presidente della Regione; applausi anche per il capogruppo dei deputati di Forza Italia e per il sottosegretario alle grandi opere.
Sull'altro fronte si è mosso il “Forum Riformista”, ovvero l'associazione creata dai diessini alleati di De Carolis. Incontro-dibattito tra pochi intimi al Chiostro dei Minori Osservanti il 13 maggio, sul tema “Impegno politico per la valorizzazione dei beni culturali nella nostra città”. In soldoni: la presentazione dei restauri fatti agli affreschi francescani del chiostro, con l'intervento del candidato sindaco, delle due restauratrici e di Gaetano Di Gennaro, ex assessore e committente dei lavori. Ma è corretta questa commistione fra la propaganda elettorale e l'opera di due professioniste che sono state pagate dal Comune? Più “politico” il secondo happening del Forum, ai “Portici”, il 18 maggio, col dirigente regionale diessino Beppe Vacca e con l'intervento del redivivo Nicola Colonna, all'ennesima ricollocazione, e, udite udite, di Nicola Latorre, anche lui riposizionato sul sindaco uscente che aveva precedentemente e brutalmente scaricato. Tutti “moderati”, insieme allo stesso De Carolis, dall'avvocato Stefano Di Tano in veste politica inedita.
Sulla correzione di rotta dei diessini, orfani della loro lista per le note vicende, va aggiunto che in zona Cesarini i vertici provinciali della Quercia hanno fatto affiggere un manifesto che invitava i militanti a votare per De Carolis. Mariolino Renna e Checchino Laterrenia hanno obbedito? È lecito dubitarne. Intanto si segnala che anche i candidati più sbalestrati hanno speso fior di quattrini nella speranza di andare a fare il semplice consigliere comunale. Sorge il dubbio che qualcuno abbia pensato di poter in qualche modo recuperare le spese, magari con gli interessi, mentre, tra i vari faccioni (quasi sempre di bronzo) campeggianti sui manifesti, ha fatto scalpore una pessima novità: lo sfruttamento dei bambini, carne della propria carne, a fini propagandistici, una cosa ai limiti del codice penale. D'altra parte, Longanesi l'aveva detto: il motto che dovrebbe campeggiare sulla bandiera italiana è «Tengo famiglia».
di Redazione
02/01/2016 alle 11:57:30
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