L’ESIGENZA DI UNA NUOVA SCUOLA IN TRE DELIBERE CONSILIARI DEL 1910 E 1911
Perché fu costruita la ‘Collodi’
da Osservatorio n. 4-2002
La scuola elementare di largo Fogge, oggi via Collodi (1º Circolo Didattico).
Quando frequentavo la quinta elementare alla “Collodi”, dopo essere stata nelle classi precedenti alunna delle suore di S. Anna al “Ciaia”, pensavo che i confini del mio paese terminassero al di là del muro di cinta del giardino della scuola. Sarà stata una limitata percezione dello spazio o l'inconscia certezza che la cultura del popolo fasanese, salvo le debite eccezioni, fosse racchiusa tutta in quello scrigno di sapere costruito negli anni '20. All'epoca ignoravo che il prof. Angelo Custodero, nell'ultimo capitolo di Fasano, indagini storiche del Sampietro (rist. anast. Schena, 1979), lamentasse la carenza in loco di «coltura generale». «Nonostante le numerose scuole aperte in città e territorio, a migliaia – precisava Custodero – si contano ancora gli analfabeti su una popolazione di 20.000 abitanti. L'istruzione elementare è purtroppo considerata come un genere di lusso».
Certo, la realtà fasanese non si discostava da quella di altri Comuni del Sud. Del resto il principio dell'obbligo scolastico, fino all'ottavo anno di età, viene introdotto per la prima volta solo nel 1859 dalla legge Casati, estesa dopo le annessioni a tutta la penisola, fissando un ordinamento scolastico che per 60 anni caratterizzerà il nostro Paese, pur se con scarsi risultati. I Comuni, specie nel Mezzogiorno, sono impossibilitati per penuria di fondi ad aprire scuole, che tra l'altro i più non frequenterebbero. Nei decenni successivi si registrano miglioramenti grazie alla legge Coppino del 1877, che prolunga fino a 9 anni l'obbligo, sancendo pene severe per gli inadempienti.
Dopo la nascita del Regno d'Italia il convento di S. Antonio Abate dei Minori Osservanti, edificato nel 1603, in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose è adibito a scuola elementare pubblica. Inoltre da fonti attendibili registriamo la presenza in paese di alcune classi dislocate nell'edificio dell'ex Pretura, Arco Cavalieri in via del Balì.
Negli anni, lo stato in cui versa la scuola diviene sempre più insostenibile: scolari stipati come sardine in aule fatiscenti, anguste, malsane, come si evince da documenti datati 1910-11. Infatti nel gennaio del '10, sindaco Giambattista Colucci, i nostri amministratori prendono atto della precarietà del vecchio edificio scolastico, e, fortemente sollecitati dalle famiglie dei piccoli utenti e dai maestri, si adoperano perché il disagio venga al più presto risolto. I tempi stanno mutando e, nonostante gli inadempienti all'obbligo siano ancora tanti, la nostra comunità percepisce l'importanza dell'alfabetizzazione. Necessita perciò una struttura igienicamente idonea, in cui tutti gli allievi possano dedicarsi all'apprendimento senza mettere in pericolo la propria salute. Solo le famiglie abbienti, infatti, possono permettersi di affidare l'istruzione dei figli a insegnanti privati, fra cui ricordiamo Rosa Cofano e Maria Massari. Gli altri sono costretti a frequentare la scuola pubblica, anche se cadente.
Nell'agosto del medesimo anno (1910) il consiglio comunale valuta se sia più conveniente costruire ex novo un edificio scolastico o procedere alla ristrutturazione dell'ex convento di S. Giuseppe delle cosiddette “Teresiane”, più propriamente delle “Donne Monache” (uscite su loro richiesta dal monastero nel 1908 in età avanzata e gravemente ammalate, su permesso del vescovo di Monopoli). Il succitato cenobio è stato ceduto dal governo al Comune.
La legge Daneo-Credaro del 1911 avoca allo Stato le scuole dei Comuni non capoluogo (solo nel 1933 il regio decreto n. 786 avocherà allo Stato definitivamente tutte le scuole comunali). In un'ulteriore seduta consiliare dell'8 febbraio 1911 si incarica l'ingegnere barese Angelo Messeni di vagliare la proposta se sia più opportuno erigere una nuova scuola o riattare l'ex convento di San Giuseppe, e, nel caso la seconda ipotesi venga scartata, di procedere alla progettazione d'una nuova struttura. Il Messeni è lo stesso tecnico che progettò il palazzo “Banca Fasanese”, il palazzotto De Leonardis, le ville dei Colucci, ma è anche il “padre” del Teatro Petruzzelli di Bari.
Nasce così la scuola elementare che poi si chiamerà “Collodi” (oggi 1º Circolo Didattico), nel luogo dell'antica Badia di San Giovanni, in piazza Umberto I, già largo Fogge, oggi via Collodi. In alcuni appunti datati 1975 dell'ing. Giuseppe Attoma, padre dell'indimenticabile Fernando, si legge però che l'edificio fu opera dell'ing. Salvatore Ambrosi.
Nel 1923, poi, la riforma Gentile avrebbe prolungato l'obbligo scolastico fino al quattordicesimo anno di età.
Per un'analisi più approfondita, riportiamo qui di seguito i testi integrali delle delibere consiliari innanzi citate.
7 gennaio 1910
Seduta pubblica in 1ª convocazione.
L'anno 1910, il giorno 7 di gennaio, nel Comune di Fasano, sul Palazzo di Città, e nella solita sala delle adunanze del Consiglio, in seguito ad avvisi notificati ai consiglieri in data 3 corrente, si è riunito il Consiglio Municipale di Fasano, in sessione straordinaria e in seduta pubblica di 1ª convocazione, sotto la presidenza del sig. Colucci cav. Giambattista, Sindaco, e con l'intervento del segretario capo sig. Iossa. Procedutosi all'appello nominale, si trovano presenti i signori Consiglieri: Colucci cav. Giambattista, Bianco dott. Giuseppe, Ruppi Giacinto, Colucci Giuseppe, Paternò Giuseppe, Cardone Pietro, Costantini Andrea, Lacialamella Vito, Amato Domenico fu Samuele, Zizzi Bartolomeo, Savoia Anacleto, Pinto cav. avv. Francesco, Amati Domenico fu Aurelio, Montanaro Oronzo, Guarini Federico. E assenti i sig.ri Consiglieri: Colucci cav. Giammatteo, Bianchi Luigi fu Raniero, Latorre Giambattista, Bianchi Vincenzo, Bianchi avv. Luigi fu Giuseppe, Bianchi Ignazio, Custodero Angelo, Guarini Donato, Bianco avv. Federico, Cofano Vito, Decarolis avv. Domenico, Donnaloia Nicola, Abruzzi Oronzo, Ruppi Luigi, Diceglie Francesco. E cioè presenti n. 15, assenti n. 15.
Il Presidente, visto che il numero degli intervenuti è legale per poter validamente deliberare in 1ª convocazione, dichiara aperta la seduta.
Il n. 1 dell'ordine del giorno reca: Provvedimenti per l'edificio scolastico. L'Assessore per la pubblica istruzione, sig. Giuseppe Colucci, espone: «Il fatto di provvedere per un edificio scolastico oramai necessita l'urgenza di essere sottoposto alla vostra ponderazione. Chi per poco visita i locali delle nostre scuole vede a prima vista che essi sono anzitutto insufficienti perché in aule anguste spesso si vedono agglomerati dai 50 ai 70 alunni; sono poi antigienici, perché poco arieggiati, per lo più oscuri, avendo appena una finestra o la sola porta di entrata; e si trovano inoltre in tale stato che la riparazione richiede poco meno di quello che si spenderebbe per ricostruirli. Continui sono i reclami di padri di famiglia che nel condurre i propri figli a scuola li vedono entrare in locali così disadatti e costretti a restare per cinque ore in ambienti rarefatti, che a mio credere sono certamente malsani e nocivi alla buona salute e allo sviluppo fisico dei fanciulli, tanto più che le nostre scuole difettano di atrio o altri locali in cui potrebbero stare gli alunni durante la ricreazione, che per lo più sono costretti a passare o sugli stessi banchi o sul loggiato scoperto o negli angusti corridoi. Molti genitori preferiscono mandare i figli a scuola privata senza potere usufruire dei vantaggi della scuola pubblica. Altre aule occorrono, e quest'anno si è dato il caso che in un'aula le maestre ed anche le alunne, e per esse i padri di famiglia, si sono protestati di non volere entrare a farvi scuola, perché umida e fredda; oltre il fatto che gli alunni di prima maschile che l'anno scorso erano divisi in due sezioni, per il cresciuto numero di oltre 190, si sono dovuti dividere in tre sezioni. Nulla vi dico delle classi femminili, le quali sono sempre più affollate. La nostra popolazione scolastica si aggira intorno ai 2.800 obbligati, di cui per ora un terzo si inserivano o poco meno frequentano la scuola: che sarebbe se tutti frequentano le scuole? Ma è da credere che il numero dei frequentanti andrà sempre più crescendo, sia perché la legge preferisce maggiore severità verso gli obbligati, sia perché questi – parlo dei padri agiati, e sono i più – vengono accettati dai piccoli sussidi sia governativi che di iniziativa privata. Per le nuove costruzioni, sino a tutto il 1916, il Governo concorre per un terzo nella spesa fino a 100 mila lire, e per i due terzi sono concessi mutui dalla Cassa Depositi e Prestiti all'interesse dell'1,90%. Sicché, per una spesa di £. 100 mila, per interessi e rata di ammortamento il Comune si caricherebbe dell'onere di 2.900 lire circa all'anno e per 35 anni. Per provvedere a più vasti locali e più rispondenti alle moderne esigenze, tra l'adattamento di quei vecchi, che esigerebbe molta spesa senza rispondere interamente allo scopo, e la costruzione dei nuovi, non pare dubbia la scelta. A ogni modo noi non vi presentiamo ora un progetto concreto, pel quale occorrono tempo e studi; abbiamo soltanto sottoposto il problema alla vostra attenzione, e chiediamo di essere autorizzati appunto a studiarlo nel modo che più sarà conveniente, sia per le finanze del Comune che per il decoro del nostro paese».
Il Consigliere Pinto, chiesta ed ottenuta la parola, dichiara sembrargli prematuro occuparsi ora della costruzione di un edificio scolastico, quando da poco è a capo del Governo l'On. Sonnino il quale ha sempre propugnato, e ne ha fatto uno dei capisaldi del suo programma, l'avocazione della scuola primaria allo Stato. Sarebbe quindi opportuno attendere per poco ciò che Sonnino proporrà nei rapporti dell'istruzione elementare, e quando egli abbandonasse l'idea dell'avocazione della scuola allo Stato, sarebbe allora il caso di provvedere per l'edificio scolastico.
Il Consigliere Ruppi osserva che, per quanto si sa dei progetti passati, l'avocazione della scuola primaria allo Stato, vagheggiata e proposta dal Sonnino, riguarderebbe più che altro la spesa del personale, e nessuna innovazione si apporterebbe alle attuali leggi che disciplinano le costruzioni di edifici scolastici. A ogni modo oggi non si tratterebbe, a quanto propone la Giunta, che di adottare una deliberazione di massima che, mentre darebbe modo alla Giunta d'iniziare gli studi, non impegnerebbe ancora il Comune in alcun modo.
Il Consigliere Pinto non insiste nelle sue osservazioni.
Il Consiglio
affermando la necessità di un edificio scolastico rispondente ai bisogni della scuola,
delibera unanime
di facoltare la Giunta ad iniziare gli studi e le opportune pratiche al riguardo, preparando un progetto completo da sottoporsi all'esame del Consiglio.
2 agosto 1910
L'ordine del giorno reca al n. 2: Costruzione dell'edificio scolastico.
L'Assessore per la Pubblica Istruzione sig. Giacinto Russi ricorda che il Consiglio, con deliberazione del 7 gennaio corrente anno, affermando la necessità di un edificio scolastico rispondente ai bisogni della scuola, dava incarico alla Giunta di studiare il problema e di presentare quindi al Consiglio le proposte.
La Giunta, in esplicazione del mandato ricevuto, ritenuto che i locali dell'ex Convento delle Teresiane, ottenuti in cessione dal governo, non sono adattabili per edificio scolastico, e che per lo meno la spesa di adattamento equivarrebbe a quella di costruzione di un nuovo edificio, e considerato che col ricavato dall'affitto degli attuali locali adibiti per le scuole si potrà far fronte, se non in tutto, in massima parte all'annualità richiesta per una nuova costruzione, tenendo conto dei benefici derivanti dalla legge 17 luglio 1906 n. 383, propone che si deliberi la costruzione dell'edificio scolastico, e che questo sorga in fondo alla piazza Umberto I (già largo Fogge) per ragioni igieniche ed edilizie. Si potrà così provvedere senza ritardo alla compilazione del relativo progetto d'asta per mezzo di un ingegnere, secondo le disposizioni del regolamento 2 dicembre 1906 n. 703, e avviare la soluzione di un problema che è di sommo interesse per la scuola, e del quale tutti riconoscono l'urgenza.
Il Consigliere Bianchi Luigi fu Giuseppe, chiesta ed ottenuta la parola, osserva che prima di deliberare la costruzione dell'edificio scolastico, sarebbe opportuno far verificare da un ingegnere lo stato dei locali del Convento delle Teresiane per vedere se non fossero convenientemente adattabili e con spesa minore di quella che occorrerebbe per una nuova costruzione, dopo di che il Consiglio potrebbe a ragion veduta, e con perfetta conoscenza di cose, adottare quelle deliberazioni più rispondenti agli interessi del Comune.
Alle osservazioni del sig. Bianchi si associano i Consiglieri signori Consoli Giuseppe e Bianco Giuseppe.
L'Assessore sig. Russi ripete che lo stato dei locali del convento suddetto è tale che non sarà possibile una trasformazione di essi in edificio scolastico, a meno che non si volesse abbatterli totalmente per ricostruire di sana pianta; ad ogni modo non si oppone alla proposta del Consigliere sig. Bianchi.
Il Consiglio
accettando la proposta suddetta,
delibera
di dar mandato alla Giunta, perché provveda a far accertare da un ingegnere se il Convento delle Teresiane potrebbe convenientemente adattarsi ad edificio scolastico, e nell'affermativo, in qual modo e con quale spesa, e dispone che nel compenso allo ingegnere stesso si provveda con prelevamento dal fondo delle impreviste sul bilancio in corso, nei limiti di lire cinquecento.
8 febbraio 1911
Ordine del giorno al n. 4: Costruzione dell'edificio scolastico. Provvedimenti.
Il Consiglio
vista la propria deliberazione 2 agosto 1910 n. 84, con cui si disponeva di far accertare da un ingegnere se il Convento delle Teresiane potesse convenientemente adattarsi ad edificio scolastico;
ritenuto che, a risparmio di tempo e di spese, sarebbe utile deliberare fin da ora la costruzione di un nuovo edificio scolastico e la redazione del relativo progetto nel caso che l'ingegnere non trovasse adattabile il convento;
a proposta del sindaco e con votazione a norma di legge
delibera unanime
di dare incarico all'ingegnere sig. Angelo Messeni di esaminare la possibilità e la convenienza dell'adattamento del Convento delle Teresiane per edificio scolastico, e qualora tale possibilità fosse esclusa, di redigere il progetto per la costruzione del nuovo edificio, restando in tali sensi modificata la deliberazione consigliare su citata.
di PALMINA CANNONE
di Redazione
28/10/2015 alle 19:22:18
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