QUARTO SUCCESSO PER GLI ATTORI DILETTANTI DELLA “MEGLIO TARDI CHE MAI”
Ancora una volta nel segno di Eduardo
da Osservatorio n. 3-2002
la protagonista Katia Camarda nei panni di Filumena Marturano
La forte figura di una donna che è l'esempio di come si possa fare qualsiasi cosa per assicurare un avvenire ai propri figli. Il gruppo teatrale “Meglio tardi che mai” ha puntato su Filumena Marturano per la sua quarta fatica eduardiana, riscuotendo, come in tutte le precedenti occasioni, grandi apprezzamenti. Gli ingredienti per ben figurare, d'altronde, c'erano tutti: uno drappello di bravi attori (anche se dilettanti), una commedia tra le più note al mondo e, non ultimo, lo scopo benefico dell'iniziativa. Le due serate del 27 e 28 febbraio hanno visto il Teatro Kennedy riempirsi di parenti e amici dei vari recitanti, ma anche di gente che il teatro lo sente nel sangue. Si sa che val sempre la pena di assistere a una commedia di Eduardo De Filippo. E le attese non sono andate deluse, perché, grazie alla sapiente regia del super-veterano ottantunenne cav. Franco Bagorda, gli attori che si sono esibiti sul palco hanno dato il meglio di sé, rendendo lo spettacolo piacevole e scorrevole.
Brava davvero, in particolare, Katia Camarda nel ruolo della protagonista. La sua mimica, i suoi monologhi senza sbavature, l'hanno messa, com'era naturale, un gradino sopra gli altri. La marcata personalità dell'eroina di Eduardo non era facilmente assimilabile da chi, come la Camarda, recita solo a livello amatoriale, ma Katia può essere fiera del suo lavoro. Protagonista a parte, una nota di merito va anche agli altri interpreti. Franco Palmisano (nei panni di don Mimì Soriano) ha sostenuto egregiamente il non facile ruolo, pur tralasciando ogni tanto di conferire alla sua parlata la necessaria inflessione partenopea. Rosangela Nistri (Rosalia Solimene) e Giorgio Murri (Alfredo Amoroso), insieme a Nicola Cecere (alias Michele, uno dei tre figli di Filomena), hanno vinto in simpatia, senza dimenticare Alessandra Latorre, Angela Adani, Giangi Tagliente, Vito Alò, Martino Grassi, Teresa Grassi, Piero Vinci, Giuseppe Pignatelli e Nicolò Brunetti. Anche la scenografia di Gino Cavallo, Giuseppe Pignatelli, Francesco Cofano e Teresa Grassi ha dato man forte alla rappresentazione, che è stata introdotta dal saluto di Mario Mavilio del Rotaract Club, coorganizzatore insieme alla “Meglio tardi che mai”. Il ricavato è stato devoluto all'Ant (Associazione Nazionale Tumori) e all'ente “Bambini in Emergenza”. (a.s.)
di Redazione
28/10/2015 alle 11:52:54
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