DUE RAGAZZINE FASANESI NEL CAST DI “GIAN BURRASCA”
W la pappa col pomodoro
da Osservatorio n. 1-2002
Stefania Mancini insieme a Gian Burrasca (Duccio Cecchi) nel musical di Canale 5.
Un normale, maledettissimo attacco di varicella ha tolto a Serena Legrottaglie la grande opportunità di far parte del cast del nuovo Gian Burrasca, trasmesso da Canale 5, in prima serata, sabato 5 gennaio. Sono così rimaste in due le ragazze fasanesi scelte da Rita Pavone per la sua riedizione della celebre commedia musicale: Stefania Mancini (della Pas de Deux) e Roberta Masi (del Choreos Studio), apparse più volte, anche in primo piano, nel corso dei vari numeri coreografici appositamente creati da Garrison. Non era facile riconoscerle, le nostre concittadine, ora truccate da maschietti, ora con i costumi di scena. Ma se la son cavata benissimo, come tutta la “Mini Compagnia di Gian Burrasca”, composta in totale da 22 ragazzini (fra cui solo 6 i maschi) accuratamente selezionati in tutta Italia dalla Pavone e dal marito Teddy Reno, fra centinaia di aspiranti, attraverso le varie prove di cui Osservatorio ha dato conto nei mesi scorsi. Hanno saputo ben mascherare la loro emozione, Stefania e Roberta, pur esibendosi fianco a fianco con nomi del calibro di Gerry Scotti (nei panni del padre del terribile Giannino), Katia Ricciarelli (la madre), Alessia Mancini (la sorella Ada), Ambra Angiolini (la sorella Luisa), Antonella Elia (la sorella Virginia), Umberto Smaila (il pretendente Capitani), Roberto Ciufoli (il dottor Collalto), Enrico Beruschi (l'avvocato Maralli), Wilma De Angelis (la zia Bettina), Nadia Rinaldi (la sora Matilde), Mirko Setaro (Ambrogio, l'assistente di Maralli), Davide Mengacci (lo zio Venanzio), Sergio Vastano (cuoco del collegio), Manlio Dovì (Stanislao) e la stessa Pavone, che ha ritagliato per sé, oltre al ruolo di narratrice per collegare le varie scene, anche quello di Geltrude, la direttrice del collegio nel quale Giannino (alias Duccio Cecchi, 9 anni) viene rinchiuso per punizione dopo l'ennesima marachella. Condensato in un'unica puntata, a fronte delle otto dell'edizione 1965, il Gian Burrasca prodotto da Mediaset è risultato piacevole e snello, con ambientazioni accurate, costumi appropriati all'epoca in cui si svolge (i primi del '900) e con gli ottimi arrangiamenti musicali di Paolo Ormi, che ha riutilizzato, naturalmente, gli originari motivi scritti dal grande Nino Rota per il celebre sceneggiato trasmesso dalla Rai 37 anni fa.
Insomma, una volta tanto, la Tv ha dimostrato di poter essere qualcosa di diverso (e più “alto”) rispetto ai soliti quiz e ballerine seminude che imperversano sugli schermi ogni sera. Uno stop alla volgarità imperante, un tuffo in un classico della letteratura per l'infanzia (e della letteratura tout court) qual è il capolavoro di Vamba.
Ora il nuovo Gian Burrasca diventerà un musical itinerante, con una tournée in vari teatri italiani. Un impegno che le nostre Stefania Mancini e Roberta Masi (le quali hanno alle spalle otto anni di studi coreutici coi maestri Silvia Humaila e Ioan Girba) devono però conciliare con la scuola.
di Redazione
28/10/2015 alle 09:08:14
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