SCONCERTANTE SERVIZIO DEL TG SATIRICO DAL CANILE COMUNALE DI FASANO
Striscia la vergogna su Canale 5
da Osservatorio n. 1-2002
La troupe televisiva di Striscia la notizia, con “Fabio & Mingo”, davanti al cancello del canile comunale di Fasano. Il mortificante servizio è stato trasmesso il 18 gennaio.
La sera di venerdì 18 gennaio la città di Fasano ha fatto un'altra “bella figura” su una Tv nazionale. A salire agli onori della cronaca, questa volta, è stata la gestione del canile comunale, dove nella prima mattinata di mercoledì 16 avevano fatto irruzione le telecamere di Canale 5 con i popolarissimi “Fabio & Mingo”, inviati di Striscia la notizia, accompagnati da Salvatore Colucci, responsabile della locale Associazione per la Difesa del Cane “Don Ferdinando”. Il servizio di Striscia ha fatto accapponare la pelle ai tanti cittadini fasanesi che lo hanno visto. Per l'ennesima volta la nostra città ne è uscita con le ossa rotte, per il fatto denunciato, ma anche e soprattutto per il linguaggio scurrile e volgare adoperato dai personaggi che hanno animato il breve reportage. Come nell'ormai famoso processo “Curci Cataldo” (trasmesso all'epoca da Raitre), per far comprendere ai telespettatori le frasi dette dal custode del canile, la regia di Mediaset ha fatto ricorso alla traduzione simultanea in italiano con sottotitoli sovrapposti alle immagini. Roba da terzo mondo...
Ma veniamo al servizio. Il filmato si apre con la troupe televisiva di Canale 5, accompagnata dal Colucci, davanti al cancello chiuso del canile comunale, ubicato in una masseria nei pressi della Stazione ferroviaria. Da dietro il cancello, il custode, con un cappello nero di lana in testa, la barba incolta, la tuta da lavoro sporca, i guanti neri e gli stivali, spiega che non ha nessuna intenzione di far entrare le telecamere, soprattutto perché con esse c'è il dirigente della “Don Ferdinando”: «Dicono che sono animalisti, ma non sono animalisti: pensano solo ai soldi», grida il custode rivolto al Colucci. E in dialetto continua: «Cè sté réide tü... Ce ste réide... Da jusce nange traséite chiü!». Fabio allora chiede di far entrare solo la troupe, lasciando fuori Colucci. Il custode allora apre il cancello, esce e, rivolto a Mingo, continua: «Non si può entrare! T'u stàuqu'a déiche je ca nan se pute trasì! Na'ccumenzéime a caché u cazze, mü te parle chiäre chiäre i mire mire. Non rompete i coglioni, scetavinne!!! Perché vòue n'u capescéite...» (la traduzione sottotitolata evita di riportare le parolacce per esteso, limitandosi a scrivere: «non c... il c...»). A questo punto il custode entra di nuovo nel cancello e lo richiude. Di fronte alle insistenze di Mingo, lo riapre e inveisce contro il giornalista: «Véide ca mü te dàuque do buffettòume! Live i mäne da 'ngudde! Scetavinne! Venéite p'i Carabenire... (e spingendo Mingo) ...live i mäne da 'ngudde!». Mingo gli fa notare che è lui che lo sta toccando, e il custode di rimando: «Nàume, si tü ca sté cäche u cazze!». Sbatte il cancello, poi lo riapre, e spintonando Mingo continua: «Véide ce te ne vé! Ce ste mitte u mecròfone, ce jì, ce jì...». Arriva nel frattempo un altro fasanese, Ugo Gallo, che, rivolto al custode, gli dice: «Calme... calme!». La lite finisce. La telecamera inquadra il cartello affisso sul cancello: «Attenti al cane... e anche al padrone», con il disegno di una bella pistola.
La scena riprede subito dopo con l'arrivo del gestore del canile, Mario Cofano (cognato dell'ex sindaco Donato De Carolis) al quale Mingo si presenta: «Piacere, sono Mingo di Striscia la notizia». «Sì, vi conosco - dice Cofano - Ah! Striscia la notizia proprio. Non ci sono problemi, accomodatevi».
Inizia così la visita al canile, con Colucci nelle vesti di cicerone. Si mostra lo stato poco igienico in cui vengono tenuti i cani, nella terra inzuppata di acqua, sotto gli alberi di ulivo. «Questo - esclama Colucci - è il rifugio dove i cani devono mettersi in riparo: ma dove? Nell'acqua, nella sporcizia, nella porcheria. Facciamo pena» grida Colucci. L'inquadratura va sui cani tutti sporchi e su alcune ciotole di cibo piene d'acqua lurida e di terra. «Ieri pomeriggio ha piovuto: quando ieri mattina hanno avuto il cibo non stava piovendo», si giustifica Cofano. Mingo insiste e Cofano di rimando: «Glielo posso garantire io: ieri era tutto pulito». Mingo commenta: «Quando arriva Striscia la notizia dicono tutti sempre così: caso strano, il problema è solo quel giorno». «Inutile aggirare gli ostacoli - urla un infuriato Colucci -: la realtà delle cose è questa. E allora, se i cani devono stare nelle condizioni igienico-sanitarie in questa maniera, io sono il primo di andarmi a legare (sic!) vicino al Comune, perché se i cani devono vivere in questa condizione igienico-sanitaria, porco del demonio, non è corretto. Questo cane sta per morire, va bene? Ma vogliamo scherzare? È modo di vivere civilmente nel 2002...». Cofano spiega che nel canile c'è un veterinario responsabile, ma che Colucci, comunque, «ha sempre da ridire». Mingo fa inquadrare un cane bianco completamente coperto di feccia. «Se cominciamo a dare un'occhiata - spiega il Cofano - ci rendiamo conto che i cani sono ben lieti di trovare la pozzanghera e di sguazzarci pure. Io sto qui tutti e giorni e glielo posso garantire». E Mingo: «Ma lei si laverebbe in quella schifezza?». «Io non mi sto lavando in quella schifezza - ribatte Cofano -, i cani però passano e li vedo anche di giocare». Colucci alla fine chiede che per evitare i problemi provocati dalla pioggia si metta un po' di stabilizzato nella terra, cercando di tenere all'asciutto le bestie. «Si può fare tutto questo?» chiede Mingo a Cofano. «Se lo consente la legge, posso fare una richiesta». Il servizio si chiude con la promessa che quelli di Striscia ritorneranno per vedere ciò che è stato fatto. «Amici di Striscia, da Fasano forse è tutto, vi salutano Mingo e Fabio», «e Mario - aggiunge fuori quadro il Cofano -, i scòuse...» (quasi a voler protestare per non essere stato coinvolto nei saluti finali). La linea torna in studio ed Enzo Iacchetti commenta: «Una cosa è certa, noi torneremo a controllare. Ringraziamo la Maddalena (la “velina” bionda leccese, ndr) che ci ha fatto da traduttrice». «La verità - afferma Maddalena in dialetto salentino - non è che si capìa nienze, ca parlavano strittu strittu...».
La troupe televisiva di Striscia la notizia, con “Fabio & Mingo”, davanti al cancello del canile comunale di Fasano. Il mortificante servizio è stato trasmesso il 18 gennaio.
di Redazione
27/10/2015 alle 18:14:25
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