PRIMA BALLERINA A BARI NELLA “CARMEN”
Rosita gitana incanta il Piccinni
Da Osservatorio n. 12-2001
Rosita Montanaro, 22 anni, insieme al grande coreografo Lindsay Kemp, uno dei suoi maestri
È difficile affermarsi nel mondo della danza. Ci vogliono anni di sacrifici, esercitazioni e tanta voglia di diventare qualcuno. Rosita Montanaro, 22enne fasanese, nel giro di poco tempo è passata dai saggi scolastici a platee importanti, e si sta rivelando come una giovane promessa della danza italiana. Prova assoluta è la sua performance del 6 dicembre al Teatro Piccinni di Bari, in occasione della Carmen coreografica ispirata al racconto di Prosper Mérimée e alla celeberrima opera di Bizet. Insieme ai suoi colleghi del Piccinni Ballet (o “Balletto delle Puglie” che dir si voglia) la nostra concittadina ha interpretato il ruolo principale di Carmen affiancata dai bravi Alessandro Rende (Don José), Giuseppe Schiavone (Escamillo) e Andrea Savoia (il Destino). Oltre a loro, il resto del corpo di ballo era composto da Antonella Castellana, Carmelina Leanza Ferrara, Anna Gaiano, Romina Maria Leone, Ivano Ligresti, Aniello Novella, Marcello Pepe e Michele Volpi. Il dramma della Carmen, a cui sono state dedicate diverse trasposizioni ballettistiche, è stato messo in scena in modo alquanto insolito dal coreografo Giuseppe Mintrone. La scenografia molto semplice (un toro infilzato da una lama) ha permesso al pubblico di concentrarsi solo sui ballerini, che hanno sfoderato una esibizione di alto livello. Gli innesti contemporanei di Mintrone hanno reso quest'edizione della Carmen altamente innovativa, grazie all'alto senso libertario esternato dal coreografo. L'inserimento del Destino è una delle novità più eloquenti del balletto visto al Piccinni. Senza inutili fronzoli, lo spettacolo ha calamitato l'attenzione degli spettatori, affascinati dalla bravura e dalla “melodia” dei movimenti di Rosita Montanaro.
Una nota giornalista del settore (Valeria Gramigna) aveva già definito la nostra compaesana «una ballerina che sulla scena manifesta una certa sicurezza tecnica e interpretativa». Come darle torto? Rosita è stata perfetta nelle sue movenze sinuosi e sensuali, grazie anche agli insegnamenti del maestro Victor Litvinov. Carmen è un personaggio che la Montanaro sente suo: passionale e tragico al tempo stesso. In costume biancorosso, la “gitana” Rosita ha danzato con gesti carichi di tensione vitale, denotando una sicurezza da veterana nonostante la giovane età. Prima dell'esibizione barese la Montanaro aveva già fatto abbondantemente parlare di sé.
Non è certo un mistero che la giovane fosse una predestinata. Dopo aver ricevuto i primi insegnamenti da Adriana Giacovazzo, Silvia Humaila e Ioan Iosif Girba, Rosita ha evidenziato le sue capacità riuscendo a farsi ammettere sia all'Accademia Nazionale di Danza di Roma che alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano. Ha vinto vari concorsi, come accadde nel '97 quando portò a casa il “Tersicore d'oro” da Firenze e il “Premio Étoile” da Napoli. A partire dal maggio dello scorso anno è passata alla Fondazione Piccinni, dove ha già ottenuto lusinghieri successi con il Bolero di Ravel arrangiato dallo stesso Mintrone. La Nostra è stata protagonista anche di Dices e Canzoni, altre due opere che gli addetti ai lavori hanno apprezzato. Si sprecano le recensioni favorevoli per questa ragazza che ha scelto il balletto come professione. Però non si è montata la testa, tanto da chiedere alla madre, subito dopo l'ultima esibizione al Piccinni, un immediato giudizio obiettivo, nonostante gli applausi del pubblico ne avessero già decretato il successo. Un perfezionismo che diventa necessario se si vuol diventare una vera étoile. (a.s.)
di Redazione
26/08/2015 alle 09:49:20
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