IL DRAMMA SACRO ALLESTITO DALL’ANSPI-TEATRO
Vangelo in scena
da Osservatorio n. 4 - aprile 2001
Il momento clou della crocifissione ne Il Nazareno, dramma sacro rappresentato dal Gruppo Anspi al Teatro Kennedy
Dopo mesi e mesi di prove e duro lavoro i ragazzi del gruppo Anspi-Teatro (Oratorio del Fanciullo) hanno portato in scena al Kennedy, il 7, 8 e 9 aprile, il dramma sacro Il Nazareno. Sotto la paziente regia di Fiorenzo Marsella, i novelli “attori” si sono cimentati nella complessa rappresentazione della vita di Gesù. L'esito è stato sicuramente positivo: numerosi gli spettatori che hanno affollato la platea del Teatro Kennedy (soprattutto la sera della Domenica delle Palme) per assistere ai tre atti del dramma.
Nonostante le pause dovute ai cambi di scena, le vicende evangeliche sono state narrate con una scorrevolezza che non ha annoiato il pubblico. Anzi, alcune battute venivano interrotte da applausi a scena aperta. I testi (tratti non solo dai Vangeli “ufficiali” ma anche da quelli apocrifi) erano di facile comprensione, così come la mimica degli attori. Molto belli i costumi creati da Maria Teresa Renna e Anita Acquaviva. Il Nazareno dell'Anspi ha lasciato poco spazio alla spettacolarizzazione della vita di Cristo, puntando soprattutto sui suoi insegnamenti. Insomma, la Parola di Dio prima di tutto, anche se non sono mancati momenti particolarmente toccanti ed emozionanti, come ad esempio la strage degli innocenti (con una marcata enfatizzazione del dolore femminile che si ripeterà spesso durante lo spettacolo), l'ultima cena e la crocifissione.
Il regista Marsella, poi, non ha fatto mancare qualche “modernizzazione”, come quando Giuda si è rivolto alla platea affermando: «Chissà quanti traditori sono ancora in giro!». Oppure la scena finale, con Gesù che manda per il mondo i suoi discepoli a cui si uniscono i nuovi “apostoli”, identificati nel sacerdote, nel missionario, nella suora e in tutte quelle figure che si sacrificano per gli altri nel nome del Signore. Particolarmente efficace l'interpretazione del Cristo offerta da Francesco Fanizza, aiutato da un physique du rôle. Ma i ragazzi sono stati, indistintamente, tutti bravi, dimostrando di recitare qualcosa in cui credono sul serio.
Fiorenzo Marsella dice che l'Anspi, attraverso il teatro amatoriale, cerca di insegnare il catechismo ai suoi giovani. A noi, però, è parso che ci sia anche di più. Gli insegnamenti cristiani non hanno tempo e si prestano benissimo anche alla loro diffusione tramite una drammatizzazione teatrale.
di ALFONSO SPAGNULO
di Redazione
24/06/2015 alle 16:30:22
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