TERZA EDIZIONE DEL PREMIO CULTURA CITTà DI FASANO
Concittadino illustrissimo
Da Osservatorio n. 6 – giugno 2000
Il prof. Ottavio Albano, 72 anni, riceve dalle mani del sindaco l’«Attis d’oro» 2000. (Foto Rizzo)
Desolatamente semivuoto il salone del “Fagiano”, mercoledì 31 maggio, per la cerimonia di consegna del Premio Cultura Città di Fasano “Attis d'oro”. E questa assenza del grande pubblico a quasi tutte le iniziative e manifestazioni culturali organizzate dall'amministrazione comunale è diventata un fenomeno ricorrente e preoccupante, checché ne dica l'assessore al ramo Gaetano Di Gennaro, il quale non perde occasione per replicare il solito e stantìo pistolotto auto-incensatorio. La testa aurea del dio Attis, simbolo egnatino, è stata assegnata per l'anno 2000 al professor Ottavio Albano, «cittadino che si è particolarmente distinto nel campo della cultura e che ha contribuito ad accrescere il prestigio della nostra città», come recita il regolamento del premio. La motivazione della scelta (vedi riquadro, n.d.r.) è stata illustrata da Angelo Sante Trisciuzzi, direttore della Biblioteca Comunale “Ignazio Ciaia” e componente della commissione giudicatrice “istituzionale” insieme al sindaco, all'assessore alla cultura, al presidente della competente commissione consiliare, al segretario generale e al dirigente del settore cultura del Comune. Il prof. Albano, terzo nome nell'albo del Premio Attis dopo Nunzio Schena (1998) e Giuseppe Marangelli (1999), ha tenuto a precisare di aver accettato questo riconoscimento («il primo e ultimo della mia vita») solo perché proveniente dalla sua città e dai suoi concittadini. Nel discorso di ringraziamento, Ottavio Albano si è soffermato brevemente sulle sue esperienze professionali e accademiche, riservando invece uno spazio più ampio alla rievocazione della travagliata genesi della chiesa silvana “Trullo del Signore”. Il cattedratico fasanese fu infatti il principale artefice del progetto (affidato sotto il profilo tecnico ad un suo cugino, l'architetto Giuseppe Albano di Putignano) e dei successivi “aggiustamenti” in corso d'opera. L'imponente edificio sacro che arricchisce la Selva può essere considerato una creatura fortemente voluta da Ottavio Albano, oltre che dal compianto parroco don Bartolo Boggia. Anche le opere d'arte che impreziosiscono la chiesa, quasi tutte di Raffaele Spizzico, si trovano lì grazie al particolare rapporto di amicizia che lega l'artista barese a “don Ottavio”: si pensi alla bellissima Addolorata in terracotta monòcroma (1987), letteralmente regalata da Spizzico alla parrocchia collinare.
E pure al Centro Alti Studi Universitari in via di realizzazione vicino a Laureto, altra “filiazione” del prof. Albano (v. “Osservatorio” del mese scorso, pag. 31), Spizzico ha donato una imponente collezione di suoi dipinti. A proposito della struttura universitaria lauretana, il rapporto di collaborazione esistente fra il premiato (Albano) e uno dei premianti (Di Gennaro), ambedue membri del comitato scientifico, ha dato àdito a quella che secondo alcuni è solo una malignità. E cioè che l'assegnazione del Premio Attis sia ricollegabile al recentissimo ingresso del Di Gennaro (su nomina del sindaco De Carolis) nel consesso dirigenziale del Centro Universitario creato da Albano.
Dice il mitico Giulio Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Predestinato alla cattedra
Pubblichiamo alcuni stralci della motivazione ufficiale del Premio “Attis d'oro” a Ottavio Albano.
Ottavio Albano è nato a Fasano da Maria Melpignano e Luigi Albano, medico condotto e poi ufficiale sanitario del nostro Comune. È il secondo di due figli divenuti entrambi medici. Il primo, Dino, prematuramente scomparso, era direttore della Clinica ostetrica e ginecologica dell'Università di Palermo. Ottavio frequenta le elementari in una classe di 45 alunni e tra tutti è il più piccolo d'età; agli esami di 5ª con la maestra Ida Laneve consegue il risultato migliore tra i 34 promossi. Nel suo gruppo Vito Marangelli, Abele Natoli, Benedetto Olive, Giuseppe Orlando, i due Pietro Petruzzi, figli di Giovanni e Pasquale, Tommaso Sardella e Benedetto Vinci. Ma è una compagnia che lascia presto perché nel periodo dei 5 anni di ginnasio fa ben due salti scolastici raggiungendo al liceo altri amici con i quali fa amicizia. Ottavio Albano era bravo anche al liceo. Quando i genitori dei suoi compagni chiedevano maggiore impegno ai propri figli prendendo ad esempio i risultati di Ottavio, la loro risposta era lapidaria: «Ottavio si diverte a studiare!». A Fasano, allora, era operante e fiorente, oltre al ginnasio, anche il liceo classico, gestito dall'Ente Nazionale Insegnamento Medio, intitolato a Giuseppe Guarnieri, con il preside Carelli, severo e competente. Il gruppo di amici del prof. Albano, in quegli anni di liceo, era nutrito: Fernando Falcolini, Pierino Bianco, Saverio Schiavone, Pietro Perrini, Rita Di Bari, Antonietta Attoma, Franzina Saponaro, Luigia Paternò, Eugenio Lisi (poi divenuto frate benedettino e bibliotecario all'abbazia di Noci), Lina Caroli, Saverio Cofano, Marzio Rosato, Oronza Vinci (per tutti i fasanesi “Zinodda”, già allora genio della matematica). Completato il liceo, il giovane Ottavio si iscrive all'Università di Bari, Facoltà di Medicina, dove si laurea brillantemente e inizia la sua altrettanto brillante carriera di allievo, prima del prof. Virgilio Chini e poi del prof. Claudio Malaguzzi Valeri, del quale divenne uno dei 4 “aiuti” quando questi dirigeva la Clinica di patologia medica. Dal '72 ha condotto in Italia un gruppo di ricerca sulla formazione postuniversitaria del medico ed è stato pioniere della sperimentazione didattica. Ha frequentato l'ambiente universitario parigino del prof. Jacques Caroli, luminare di valore mondiale che annoverava tra i suoi pazienti il grande Picasso. A Parigi seguiva anche con trasporto le messe d'organo nella cattedrale di Notre Dame. Dal 1981 è stato direttore della Clinica medica dell'Università di Bari, sostituendo proprio il prof. Malaguzzi Valeri al tempo del suo pensionamento. In questa direzione, Albano ha percorso tutti gli stadi di una attività professionale di altissimo livello. Attualmente è direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna. Le sue pubblicazioni scientifiche sono innumerevoli. Nell'Indice Servizio Bibliotecario Nazionale dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico, digitando il nome Albano Ottavio si trovano ben 22 monografie, tra cui la 1ª edizione italiana del voluminoso Trattato di dietetica, scritto con Malaguzzi Valeri nel 1970, il monumentale Trattato di medicina pratica, scritto con Giuseppe Palasciano e Romolo Saccomani, adottato da molte Università italiane, e infine Ultrasuoni in oncologia, che vede tra gli autori anche Mariagrazia Albano e Vito Carrieri. Nella banca dati biomedica di lingua inglese Medline, che segnala opere pubblicate dal '66, sotto il nome di Ottavio Albano si trovano ben 91 titoli, mentre nella prestigiosa banca dati Embase, anch'essa in inglese, con inizio dal 1980, di Ottavio Albano troviamo ben 122 titoli. Possiamo dire che tutti i medici di Puglia, tantissimi in Italia e molti in Europa e in America conoscono il prof. Albano come grande maestro e insigne clinico. La frequentazione di Parigi aveva lasciato nel cuore di Ottavio il desiderio di poter ascoltare anche a Fasano le messe d'organo. Da qui nasce la sua voglia di avere nella chiesa silvana “Trullo del Signore”, progettata da un suo parente, lo scultore Albano di Putignano, un grande organo. Il mai dimenticato parroco don Bartolo Boggia è vicino a quest'iniziativa che, con la collaborazione di pochi ma ferrei amici, viene realizzata nel 1983 con l'inaugurazione di un grande organo a canne. Parte così l'iniziativa del prof. Albano per avere le messe d'organo ogni domenica alle 11.30: il 1º ciclo è dal 29 aprile al 27 maggio 1984; a questo ne seguirono tanti altri. Purtroppo l'organo elettronico non ha dato i risultati sperati, e oggi, dopo la trasformazione in organo a trasmissione meccanica, Albano è sempre nel comitato del Progetto Jobel che quest'anno sta portando avanti il Festival Organistico Internazionale e l'Opera omnia organistica di Bach. Albano è anche colui che ha portato nella chiesa alla Selva la grande arte, inizialmente con la monumentale Via Crucis incisa su marmo di Carrara della scultrice napoletana Tullia Matania (1979), dono dei suoi genitori Maria e Luigi; successivamente col sodalizio con il grande Raffaele Spizzico (l'Addolorata e il Sacramento in terracotta, le vetrate colorate). Albano è il presidente del Centro Internazionale Alti Studi Universitari che sta prendendo forma alle pendici di Laureto. Quando nel 1972 si parlò per la prima volta di un centro universitario internazionale a Fasano, sembrava tutto fatto. Invece ci sono voluti 30 anni per poter dire oggi con certezza che tra due anni quel centro ci sarà, e ciò solo grazie alla determinazione e tenacia del prof. Albano e al suo attaccamento a Fasano, mai dimenticato paese natìo.
di Redazione
22/04/2015 alle 09:49:28
Leggi anche:
Macelleria Peppino De Leonardis
Carni e prodotti freschi e alla brace
La storica macelleria De Leonardis con fornello pronto tutte le sere