IL PARROCO DELLA CHIESA MATRICE A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA
Don Salvatore, tracce di un passaggio
da Osservatorio n. 4 – aprile 2000
In occasione del 10º anniversario della morte del sacerdote don Salvatore Carbonara (11 aprile 1990), riceviamo e pubblichiamo la seguente testimonianza.
La figura di don Salvatore Carbonara, a dieci anni di distanza dalla conclusione della sua parabola esistenziale dedicata all'adempimento di una vocazione e di una missione che a Fasano si è espressa nella guida pastorale della Chiesa Matrice, oggi può ancora essere oggetto di riflessione e di memoria per le tracce che il suo passaggio ha lasciato non solo negli animi dei fedeli, ma anche nella considerazione sociale più ampiamente intesa. Don Salvatore Carbonara nasce a Monopoli il 9 aprile 1936. All'età di 11 anni entra nel Seminario Vescovile della sua città, dove compie gli studi medi e ginnasiali; nel '52 il passaggio al Seminario Regionale di Molfetta per completare gli studi liceali e teologici. È ordinato presbitero il 29 giugno 1960 dal vescovo di Monopoli mons. Carlo Ferrari, che don Salvatore ricorderà sempre come padre e maestro nel sacerdozio. Nominato viceparroco a Monopoli nella Parrocchia S. Antonio, è responsabile della pastorale giovanile cittadina, del settore giovanile diocesano di Azione Cattolica, del Movimento Studenti e del Movimento Lavoratori. Insegna religione ed è viceparroco nella Parrocchia SS. Pietro e Paolo e nella Cattedrale di Monopoli. Il 26 settembre 1972 è a Fasano quale amministratore della Parrocchia S. Giovanni Battista, in cui si insedia come parroco e priore il 29 giugno 1973, succedendo a mons. Giuseppe Donnaloia. Insegna religione al liceo scientifico dal '72 all'83. Muore l'11 aprile 1990, Mercoledì Santo.
La testimonianza data dal vescovo Carlo Ferrari lo presenta nei suoi primi anni come un giovane sacerdote desideroso di far proprie intimamente le esigenze del rinnovamento della Chiesa durante gli anni del Concilio Vaticano II: rinnovamento teologico, pastorale, liturgico. La concretizzazione di tale rinnovamento, avviata già a Monopoli, continua a Fasano con diverse esperienze nei vari ambiti della pastorale. Privilegiati i giovani, per i quali dice «intendo continuare a sacrificare tutta la mia vita». Essi trovano tanti spazi e tante occasioni da cui attingere motivi e ispirazioni, disegnare progetti e compiere scelte di vita. Non sono pochi infatti a Fasano i giovani che sempre hanno accolto la sue proposte di partecipazione ai campi estivi, tra i boschi in Calabria o sulle Alpi, in Italia o all'estero, con uno stile di vita sobrio ed essenziale, più adatto alla ricerca interiore che non a un qualunque soggiorno o vacanza. Determinanti e intense le esperienze vissute con i giovani presso i movimenti ecclesiali e spirituali che costituivano l'espressione di un rinnovamento profetico nella Chiesa: la Comunità Ecumenica di Taizé, il movimento delle comunità dell'Abbé Pierre, il movimento di spiritualità di Charles de Foucauld, i Foyer de Charité, monasteri e comunità di vita contemplativa, i “Concili dei giovani” nelle capitali d'Europa. La tensione al rinnovamento, così forte e così sentita presso le giovani generazioni, è nel contempo da lui comunicata anche alle generazioni più adulte con uguale attenzione e abbondanza di occasioni. Non pochi infatti sono stati a Fasano gli interventi e la presenza di testimoni di questa “primavera conciliare”: Lanza del Vasto, fondatore della “Comunità dell'Arca”; fratel Carlo Carretto, animatore della fraternità di Spello; la comunità di Nomadelfia fondata da don Zeno Saltini; don Sirio Politi, primo prete operaio italiano; teologi come Bruno Forte e Antonio Bonora; voci profetiche come quelle di p. Davide Maria Turoldo e mons. Antonio Riboldi; padre Vivarelli; mons. Carlo Ferrari, testimone e padre del Concilio. Qualificanti le esperienze pastorali avviate per l'animazione della comunità parrocchiale: le “Diaconie”, punti di riferimento decentrati sul territorio per l'evangelizzazione e il servizio di carità; i Centri di Ascolto della Parola; la cripta per l'animazione della vita di preghiera comunitaria come continuazione del Sacramento celebrato nella liturgia; la Settimana della Fede; le catechesi nei tempi forti (alcune delle quali raccolte e pubblicate in 2 volumi a cura di mons. Carlo Ferrari dall'editore Schena); la preparazione delle coppie e delle famiglie ai sacramenti; il coro, per l'animazione del canto liturgico della comunità; Radio Diaconia, strumento di comunicazione sociale, evangelizzazione e promozione umana; il servizio civile e l'obiezione di coscienza; la Biblioteca “G. Sampietro” per custodire e valorizzare tracce di fede e di storia, per animare e promuovere la vita ecclesiale e culturale; palazzo Riccardi, struttura utile alle diverse attività pastorali; la Casa dell'Accoglienza, nata come centro di preghiera e di incontro; l'Oasi San Giovanni Battista, luogo di silenzio e di formazione.
Fasano ricorda a 10 anni dalla scomparsa non solo il sacerdote, ma anche l'uomo lungimirante e dinamico, accogliente e disponibile, entusiasta ed instancabile. La comunità cittadina continua a riconoscere in lui un animatore della vita sociale, capace di ampie progettualità e attento alla relazione. Don Salvatore lascia a Fasano una notevole eredità la cui ricchezza il futuro potrà ancora riconoscere.
Zino e Armanda Mizzi con gli amici della Matrice
di Redazione
21/04/2015 alle 12:43:25
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