DIARIO DELLA “OPERAZIONE PRIMAVERA” NEL TERRITORIO DI FASANO
Giorno per giorno, bollettino dal fronte
da Osservatorio n. 3 – anno 2000
L'Operazione Primavera è iniziata ufficialmente il 28 febbraio, dopo la tragica morte dei finanzieri a Brindisi, avvenuta il giorno 23. Ecco il diario di un mese di “battaglia” nel territorio fasanese (con un prologo tutto nostro), aggiornato fino a sabato 25 marzo.
Martedì 22 febbraio. Preludio all'Operazione Primavera: intorno a mezzanotte, in località Case Bianche, fra Savelletri ed Egnazia, gli uomini della Guardia di Finanza notano un gruppo di persone intente a scaricare cartoni di sigarette trasferendole da un motoscafo a un furgone Fiat Iveco, con la protezione dei consueti fuoristrada blindati. Chiamati i rinforzi, i Baschi Verdi cercano di bloccare i contrabbandieri, che per tutta risposta lanciano una Land Rover contro una vettura dei finanzieri, facendola girare su se stessa. All'ospedale, con traumi e contusioni varie, finiscono i tre militi che si trovavano all'interno del mezzo speronato. Nonostante tutto, le Fiamme Gialle riescono a catturare il 37enne Vito Colaninno, che viene incarcerato, e a sequestrare 3.300 chilogrammi di “bionde”, un camioncino e tre autovetture dei trafficanti.
Lunedì 28 febbraio. A Pozzo Guacito arriva addirittura il ministro degli interni Enzo Bianco. Da poche ore, le forze impegnate nell'Operazione Primavera hanno scoperto l'ennesima gubbia. Il capannone di un'azienda che un tempo produceva polistirolo e che ora, almeno ufficialmente, coltiva funghi, contiene pure 400 chili di sigarette di contrabbando. Agli arresti domiciliari finisce il 61enne Rocco Versace, originario di Reggio Calabria nonché proprietario dell'edificio usato come deposito di “bionde”. Sempre a Pozzo Guacito, la Polizia di Ostuni arresta il 37enne fasanese Antonio Zizzi: nascondeva in casa una mitraglietta Skorpion, munizioni per armi da fuoco, due giubbotti antiproiettile. Gli vengono sequestrate anche due autovetture. Inoltre, viene fermato l'ostunese Francesco Marzio, trovato appollaiato su un albero con una radio ricetrasmittente, con cui presumibilmente fungeva da collegamento per una squadra contrabbandiera.
A Fasano, i Carabinieri notificano a Vito Liuzzi, 42 anni, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio colposo e associazione a delinquere finalizzata al contrabbando. Secondo gli investigatori, l'uomo era alla guida del furgone che sulla s.s. 172, nei pressi di Laureto, piombò addosso alla vettura sulla quale era la 62enne Anna Pace, deceduta in seguito all'incidente verificatosi il 5 ottobre scorso.
Nel corso di alcune perquisizioni domiciliari, inoltre, i militi dell'Arma scoprono dei documenti ritenuti «di un certo interesse investigativo», poiché fanno riferimento a un'eplicita struttura associativa tra i contrabbandieri, vincolati da un patto di fedeltà alla squadra cui decidono di affiliarsi.
A Montalbano, in tarda serata, nei pressi del ristorante Il Dolmen, viene scoperto un deposito sotterraneo di sigarette di contrabbando, cui si accede da una botola nascosta da alcuni massi. Oltre due tonnellate e mezzo di tabacchi lavorati esteri sono posti sotto sequestro, al pari di 6 autovetture di grossa cilindrata parcheggiate nel recinto esterno alla gubbia, con i bagagliai carichi di scatoloni di sigarette. I finanzieri arrestano il titolare del ristorante, il 44enne Vito Sante Puppi, in possesso di una pistola calibro 7.65 detenuta illegalmente.
Martedì 29 febbraio. Vecchie “automobili blu”, di quelle in uso presso i ministeri, verrebbero acquistate alle aste dai contrabbandieri e successivamente utilizzate per le attività illecite. È quanto sospettano i carabinieri di Fasano, subito dopo il sequestro nel nostro territorio di una Lancia Thema e di una Bmw, entrambe blindate e presumibilmente di tipo ministeriale, messe fuori servizio dallo Stato e ricomprate dai sigarettari. A bordo delle vetture ci sono i soliti chiodi a quattro punte da spargere sull'asfalto per bucare i pneumatici delle forze dell'ordine.
Mercoledì 1º marzo. L'analisi del materiale cartaceo sequestrato nell'abitazione di un uomo già noto alle forze dell'ordine fa comprendere come, probabilmente, le affiliazioni alle organizzazioni contrabbandiere vengano attuate tramite dei rituali simili a quelli della Sacra Corona Unita, la mafia salentina. Viene alla luce, infatti, una tessera contenente frasi in un latino sconnesso, simboli ebraici e disegni particolari, insieme alla documentazione di una fitta corrispondenza con dei boss criminali detenuti in carcere.
Nelle campagne fasanesi, i Carabinieri rinvengono una Range Rover di provenienza furtiva all'interno di un capannone: per questo, viene denunciato a piede libero il 46enne fasanese Eugenio Pistoia.
Sempre nei dintorni di Fasano, i militi dell'Arma individuano una villetta nel cui cortile sono stati ricavati due locali sotterranei, ritenuti dagli inquirenti depositi per “bionde”. Durante l'operazione vengono messi sotto sequestro cinque fuoristrada blindati.
A Torre Canne, ancora i Carabinieri scoprono l'ennesima gubbia, ricavata nella cisterna di una casa: al pozzo si accedeva mediante una scala, calandosi in una botola occultata da una catasta di legna.
Venerdì 3 marzo. La Guardia di Finanza scopre un deposito di sigarette di contrabbando all'interno di una villa disabitata in contrada Lamascopone, non lontano dallo scalo ferroviario. Sotto un armadio era celata la botola che conduceva al nascondiglio, contenente in un vano sotterraneo 2.300 chili di tabacchi lavorati esteri. Le indagini vengono avviate per risalire al proprietario dello stabile usato come gubbia.
Sabato 4 marzo. In contrada Marinelli, in territorio di Cisternino, i Carabinieri di Fasano arrestano il 69enne cistranese Quirico Loparco: nel garage della sua abitazione c'erano infatti due fuoristrada blindati, passamontagna, chiodi a quattro punte e una busta di cocaina, mezzo chilo in tutto, per un valore complessivo di circa mezzo miliardo di lire.
In contrada Salamina, fra Fasano e Cisternino, viene inoltre scoperto un altro nascondiglio per sigarette di contrabbando, abilmente ricavato all'interno di una roccia.
Domenica 5 marzo. A Fasano, i Carabinieri sequestrano 5 autovetture usate dai contrabbandieri per il trasporto delle sigarette, insieme a 7 pneumatici riempiti di silicone per evitare le forature da proiettile, a una gran quantità di chiodi a quattro punte e a materiale nautico da impiegare per i motoscafi dei sigarettari. Il sequestro viene effettuato presso un box privato, in via della Vittoria. A essere denunciato a piede libero è stavolta il 39enne fasanese Antonio Di Bari.
Lunedì 6 marzo. È il giorno dello “spettacolo”, il momento più telegenico dell'Operazione Primavera, che fa sognare Diabolik e affini. In contrada Coccaro, non lontano da Savelletri, la Polizia scopre un enorme garage sotterraneo, di circa 100 metri quadrati d'ampiezza. Un bunker in piena regola, chiuso da un gigantesco portellone in acciaio e cemento, nascosto sotto la ghiaia di un tratturo di campagna. La struttura veniva aperta mediante un sofisticato congegno idraulico, che all'occorrenza sollevava o richiudeva una sorta di ponte levatoio. All'interno del grande ambiente interrato ci sono cinque fuoristrada, blindati più che mai e dotati dei classici meccanismi spargi-olio e spargi-chiodi a quattro punte per intralciare gli inseguitori. Sul muso rostrato di uno dei “mostri” compare la scritta «Noi ragazzi dello Zoo di Fasano», e all'interno dell'abitacolo campeggia persino un calendario con l'immagine di Padre Pio. All'individuazione del bunker sotterraneo i poliziotti arrivano quasi per caso, imbattendosi in un foglietto nascosto sotto una pietra, in aperta campagna, e seguendone le indicazioni: «Cento metri in avanti, venti passi a destra...», una specie di caccia al tesoro. In più, al garage di contrada Coccaro afferiva una conduttura elettrica che partiva, apparentemente senza senso, da un casolare abbandonato, per alimentare a elettricità i movimenti del portellone gigante. Da più parti nasce spontanea la domanda: come è possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Nessuno si è accorto di quanto si stava scavando e realizzando vicino a un campo di ulivi, in una zona che pure viene regolarmente frequentata, almeno dagli agricoltori fasanesi?
Martedì 7 marzo. La Guardia di Finanza scopre a Fasano un garage nel quale sono custoditi tre fuoristrada Range Rover blindati. Titolare della rimessa è il fasanese Nicola Mancino, denunciato a piede libero.
Mercoledì 8 marzo. Il gip Giuseppe Licci convalida il fermo di polizia giudiziaria operato dai Carabinieri a carico di Vito Liuzzi a fine febbraio. Gli indizi di colpevolezza del Liuzzi, accusato di omicidio colposo per la morte di Anna Pace (travolta da un furgone contrabbandiero), sarebbero desumibili dal riconoscimento fotografico dell'individuo operato da Luigi Colucci, marito dalla vittima, che si trovava alla guida della Fiat Ritmo investita dall'autocolonna dei trafficanti di sigarette la sera del 6 ottobre '99. Per il magistrato ci sarebbe il rischio di fuga dell'indagato verso le nazioni limitrofe, ove normalmente trovano rifugio i sigarettari pugliesi.
Giovedì 9 marzo. La Polizia della Questura di Brindisi scopre un altro bunker nella zona industriale di Fasano. Il deposito, che secondo gli inquirenti è destinato a custodire le “bionde”, è stato ricavato nel cortile della villa del 70enne fasanese Nicola Leone, agricoltore nonché proprietario del terreno in cui, il lunedì precedente, era stato individuato l'enorme rifugio sotterraneo per sigarette e blindati, in contrada Coccaro. Al Leone, arrestato per concorso in associazione a delinquere finalizzata al contrabbando, i poliziotti giungono in seguito alla perquisizione di un altro suo appartamento, nel centro cittadino, ove erano nascosti 42 proiettili calibro 7.65, 98 cartucce calibro 12 e circa 22 milioni di lire di dubbia provenienza. Nella gubbia, capiente per 600 metri cubi, non vengono ritrovate sigarette ma solo un cartone vuoto di Marlboro e numerose pedane in legno per la movimentazione della merce. Anche qui il nascondiglio era coperto da un portellone sollevabile con un congegno elettrico, che però era stato portato via. Per la vicenda sono ricercati e irreperibili pure il 42enne fasanese Giuseppe Leone, figlio di Nicola, e Cosimo Angelini, 33enne, affittuario dell'uliveto-bunker di contrada Coccaro.
Venerdì 10 marzo. Alla periferia di Fasano, sulla strada che conduce a Pezze, la Polizia arresta Vincenzo Scarpa, 33 anni, latitante di Torre Annunziata, legato presumibilmente alla camorra e ricercato da quasi 2 anni per associazione mafiosa finalizzata al contrabbando di tabacchi. L'uomo è a bordo di un'Audi A3 quando viene fermato a un posto di blocco e fornisce false generalità (ha una patente in cui si chiama Giuseppe Izzo). Un'auto con 4 persone a bordo, che precede il ricercato, ha atteso che lo Scarpa venisse fatto passare, per poi andar via a tutto gas. La cosa insospettisce gli agenti, che portano l'uomo in questura per le verifiche di rito. Qui il campano confessa: il territorio fasanese sarebbe il rifugio scelto per la latitanza, visto anche il suo legame con una donna del luogo.
A Fasano, in via E. De Filippo, nei pressi del cimitero, i Carabinieri scoprono in un garage 3 fuoristrada e un'Alfa 164 con targa diplomatica della Real Casa portoghese, rubata a un funzionario lusitano il 1º febbraio scorso, ad Alberobello. Gli investigatori ritengono che la vettura servisse da “apripista” per le colonne contrabbandiere: la targa diplomatica poteva infatti garantire immunità ai posti di blocco. Il box in cui erano parcheggiati i quattro mezzi è usato dal fasanese Luca Schena, 30 anni, e dal brindisino Salvatore Gallo, 32, entrambi denunciati per favoreggiamento del contrabbando.
A Egnazia, davanti all'area archeologica, i carabinieri rinvengono un borsone con 72 kg di marijuana (divisa in pani da 1 chilo) nascosto in un anfratto sulla scogliera e proveniente forse dalle floride coltivazioni albanesi. Infine, a Santeramo, la Polizia trova in campagna un immobile dove sono nascosti due fuoristrada blindati, un Nissan Patrol rubato in dicembre a Gioia del Colle e un Land Cruiser rubato a Roma. Vengono denunciati il padrone della villa, Vito Giuseppe Solazzo, e il fasanese Eugenio Pistoia, che usava l'abitazione.
Sabato 11 marzo. I Carabinieri arrestano il 38enne fasanese Giacomo Ancona: nella sua abitazione, in via Basile, si rinviene una specie di tabaccheria abusiva. Le sigarette venivano vendute sui ripiani di un mobile del tinello. Finiscono sotto sequestro 8 chili di “bionde”, mentre l'Ancona è trasferito al carcere di Brindisi per contrabbando aggravato.
In contrada Zuzzu, al confine fra le province di Brindisi e Bari, i carabinieri di Locorotondo, guidati dal maresciallo Antonio Galeone, scovano l'ennesimo bunker contrabbandiero: sulle colline di Laureto, un muro a secco nasconde infatti un deposito di circa 70 mq., accessibile da un ingresso azionato con meccanismo idraulico. Per concorso in contrabbando viene denunciato il 35enne fasanese Giacomo Pantaleo, proprietario (fino a un mese prima) del terreno in cui era stato ricavato il deposito, terreno poi venduto.
Lunedì 13 marzo. I Carabinieri ritrovano nei pressi di Savelletri, abbandonata sul ciglio della strada, la sofisticata strumentazione di una centrale radio satellitare, usata dai contrabbandieri per favorire spostamenti e collegamenti delle operazioni di carico e trasporto di sigarette. Pare che l'apparecchiatura potesse consentire anche contatti con l'altra sponda dell'Adriatico e la connessione “in rete” fra i sigarettari, sintonizzandoli tutti sulla medesima frequenza d'onda.
In prossimità di Torre Canne, i militi della Benemerita scoprono una masseria in cui sono custoditi due fuoristrada blindati, un furgone e un camion con cella frigorifera, che gli inquirenti ritengono normalmente utilizzati dai contrabbandieri. Sempre i Carabinieri eseguono in mattinata 25 perquisizioni domiciliari, raccogliendo documenti utili allo sviluppo delle indagini.
La Polizia, dal canto suo, sequestra in una villa di Torre Canne sei apparati ricetrasmittenti dotati di carica-batteria e scanner, denunciando tre persone a piede libero: gli scanner risultano sintonizzati sulle frequenze delle forze dell'ordine. Viene raccolta pure altra documentazione sui traffici illeciti.
Mercoledì 15 marzo. I finanzieri, sulla scorta di intercettazioni telefoniche, stimano che l'organizzazione contrabbandiera capeggiata dal 38enne fasanese Paolo Quaranta avrebbe sbarcato lungo il litorale tra Ostuni e Monopoli circa 51.000 chili di tabacchi lavorati esteri, per un volume d'affari di circa 4 miliardi di lire. Su quei guadagni non sarebbero mai state pagate le debite tasse previste dalla legge 537 del 1993, che consente di assoggettare a tassazione i proventi derivanti da attività che costituiscono un illecito penale, a condizione che non siano stati sottoposti a sequestro o confisca e che non rientrino in una delle categorie di reddito previste dal testo unico delle imposte sui redditi. Pertanto, il Quaranta viene segnalato all'autorità giudiziaria per violazione della legge 516 del 1982, che prevede l'arresto per gli evasori.
A Fasano, al civico 122 di via Gravinella, i Carabinieri rinvengono due carabine ad aria compressa e una da tiro, due pistole scacciacani, una scatola con 13 cartucce, due pistole ad aria compressa tipo “Oklahoma”, una pistola giocattolo modello Beretta 92/S a gas senza il tappino rosso di riconoscimento, quattro coltelli a serramanico e un arco da tiro completo di otto frecce a punta in ferro, realizzate artigianalmente. L'arsenale era nascosto in vari ambienti dell'abitazione di Crocifisso Maci, un invalido fasanese di 53 anni, incensurato, che viene arrestato per detenzione illegale di armi. L'arresto è convertito in domiciliare a causa delle condizioni fisiche dell'uomo, rimesso successivamente in libertà in attesa dello svolgimento del processo.
Venerdì 17 marzo. La GdF sequestra una tonnellata di sigarette di contrabbando alle pendici della Selva. Le “bionde” erano nascoste nella fitta vegetazione, in scatoloni perfettamente conservati. Seguono decine di perquisizioni in casolari abbandonati, masserie semidiroccate, grotte e anfratti.
Sabato 18 marzo. All'interno di un trullo abbandonato in contrada Gravinella, i Carabinieri trovano 10 radio ricetrasmittenti portatili con caricabatterie, 5 antenne portatili, 3 aste veicolari calamitate e 1 antenna per trasmissioni ad alta frequenza. La apparecchiature erano occultate in un cartone, sotto un cumulo di fascine, e dovevano servire per contatti fra i contrabbandieri, oltreché per le comunicazioni fra scafi in mare e mezzi di terra.
Martedì 21 marzo. La Polizia della Questura di Brindisi scopre altre due gubbie nel territorio fasanese, entrambe abbandonate. Una si trova alla periferia della città, nei pressi di una nota masseria: all'interno di un vano sotterraneo vengono rinvenuti 500 scatoloni vuoti di sigarette di contrabbando. A Torre Canne, invece, i poliziotti individuano una profonda buca scavata nell'entroterra del litorale, con dentro un centinaio di contenitori di “bionde”, anche in questo caso completamente vuoti.
Giovedì 23 marzo. I Carabinieri di Putignano scoprono in contrada Monte Serio due Lancia Thema (una delle quali station wagon) e un furgone Renault per traslochi. I mezzi sono nascosti all'interno di un garage, nel viale di una villetta data in uso a P.T. (33 anni, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine) dagli anziani e ignari genitori. L'uomo viene denunciato a piede libero, poiché gli investigatori ritengono che le tre vetture siano usate dai contrabbandieri per il trasporto di tabacchi: in più punti, infatti, presentano fori di proiettile, dovuti agli scontri con le forze dell'ordine. Tutti e tre gli automezzi risulterebbero intestati ad un noto contrabbandiere di Fasano.
Venerdì 24 marzo. La Polizia stradale rinviene due Fiat Croma a Fasano, in via Carparelli. Si pensa che le vetture siano nella disponibilità d'una squadra contraddandiera, avendo i sedili posteriori smontati e i vetri opacizzati, per nascondere merce e guidatore nell'abitacolo. Sempre nel centro cittadino, i poliziotti fermano un ragazzo che sotto la sella dello scooter nasconde vari pacchetti di sigarette di contrabbando.
Un messaggio di alunni fasanesi viene letto a “Circus”
Contrabbandieri come eroi da fumetto
La classe 2ªAM dell'Ipsia (Istituto Professionale per l'Industria e Artigianato) “G. Ferraris” di Fasano è stata citata nella ormai celebre puntata della trasmissione Circus di Michele Santoro, andata in onda su Raiuno il 29 febbraio e interamente dedicata alla piaga del contrabbando in Puglia, dopo la forte emozione suscitata in tutta Italia dalla morte dei due finanzieri a Brindisi. Gli alunni fasanesi, profondamente turbati dal tragico episodio, avevano inviato alla redazione di Santoro un fax con le riflessioni finali del loro progetto didattico “Scuola e società”, in cui esprimevano la loro opinione sul problema del contrabbando nella nostra regione. I ragazzi, tra l'altro, scrivevano: «... Assistiamo, nel nostro paese, a scene e “spettacoli” diseducativi... molti dei ragazzi della nostra età considerano i contrabbandieri degli eroi dei fumetti, e alcuni si divertono ad imitarli sognando di guidare, almeno una volta, quei mostruosi mezzi blindati...». Parole inquietanti per il futuro dei giovani fasanesi, che hanno indotto Michele Santoro a leggere la testimonianza in trasmissione.
di Redazione
24/02/2015 alle 16:13:31
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