LE FRAZIONI FASANESI
Il Laureto ieri e oggi
da Osservatorio n. 8/9 Settembre 1987
Ebbene sì, i Fasanesi non si sono mai smentiti: non siamo mai stati uno stinco di santo e la storia pare proprio confermarlo! Persino i primi villeggianti del Laureto (i dotti esigono l'uso dell'articolo) non dovevano essere esempi di condotta onesta e irreprensibile: pare che l'area abbia cominciato ad essere insediata come luogo di villeggiatura dalla metà del 1700, quando fu costruita “la via nuova per Martina Franca” corrispondente all'attuale via vecchia che congiunge Fasano al Laureto.
Ebbene, cronache napoletane del tempo accusavano ripetutamente i villeggianti fasanesi ivi residenti di essere dei banditi che assaltavano i viaggiatori. Evidentemente era proprio destino che i Fasanesi apparissero sulle pagine della cronaca sin dagli albori della civiltà! In verità si trattava più che altro di contadini disagiati che si nascondevano in zone incassate e buie e ricorrevano ad ogni mezzo per procurarsi da vivere. Per fortuna i tempi sono cambiati e di banditi non se ne vedono più o quasi.
I disagiati hanno lasciato il posto a facoltosi “colonizzatori” o più semplicemente a rispettabili lavoratori accomunati da un amore illimitato per la villeggiatura collinare e interessati al vantaggio considerevole che il posto offre di trovarsi a una distanza minima dal centro cittadino. Le varie contrade in cui il Laureto è diviso, Lamie di Olimpia, Coschitella, Pezzolla, Abella, Vermicelli, solo per citarne alcune, sono di ventate rapidamente meta ambita e oasi di ristoro per i mesi estivi. Via via trulli o ville sontuose si sono sostituite a macchie e boschi e si sono affiancate a quelle masserie di vecchissima data che cospargono il Laureto di un profumo di storia. E chissà se a qualche Lauretano particolarmente intraprendente e col pallino dell'esplorazione sarà mai capitato di imboccare una stradina poco prima delle Lamie e di sostare nella tenuta di Pantaleno, in territorio di Locorotondo. Si troverà di fronte a casine molto antiche e a una chiesetta dedicata a S. Pantaleone. Quasi certamente la masseria Pantaleno corrisponde a un antico casale Lauretello di cui si hanno notizie addirittura sin dal 1100: è molto probabile, stando alle tesi di Don Giuseppe Sampietro, che il nome Laureto sia derivato proprio da questo casale. Oppure, come precisava il prof. Angelo Custodero, potrebbe esser derivato dal termine greco laura, la cui tradizione in volgare è “grotta”: difatti un lembo dell'altopiano è ricco di grotte, un tempo destinate a dimore di religiosi. Il Laureto dunque conserva vestigia preziose e aspetti selvaggi di un certo fascino in ogni suo recondito angolo. Il paesaggio resta uno dei più incantevoli e singolari di tutta la zona e ha pochi eguali per ricchezza di vedute panoramiche.
Non a caso i Lauretani più veraci si distinguono per la fierezza con cui decantano il proprio centro di villeggiatura e ridimensionano invece la vicina Selva, divenuta ormai irreversibilmente feudo barese, ambiente d'élite e caotico agglomerato. «La vera villeggiatura si fa al Laureto – sentenzia qualcuno - tranquillità e ristoro assolutamente incomparabili e gente molto piu alla mano!». Cosi il Laureto presenta realtà, problematiche ed esigenze completamente differenti da quelle della Selva. Da sempre gli amministratori comunali hanno voluto fare del Laureto un tranquillo e pacifico posto di villeggiatura e mai un centro di forte richiamo turistico : non si è mai cercato di valorizzare il luogo e non è un caso che qui non siano mai sorti alberghi e strutture di rilievo o non si siano mai avute iniziative di risonanza nazionale. Sin dall'inizio ci si è preoccupati unicamente dello sviluppo della Selva e ne è testimonianza lampante una delibera consigliare alla metà degli anni ‘60 che, pensate un po', proponeva di chiamare l'intera nostra zona collinare con l'unica intestazione di “Selva di Fasano”.
Il Laureto è sempre stato abbandonato un po' a se stesso e mai reso oggetto di manutenzione o di ambiziosi progetti di decollo. Dobbiamo pertanto rendere onore a quei pochi che oggi, nel proprio piccolo, si stanno sforzando di migliorarne l'immagine da un punto di vista culturale e turistico. Primo fra tutti il nostro editore Nunzio Schena che nel 1980, insieme all'Associazione Amici dell'Arte di Monopoli, volle la nascita del “Tempietto dell'Arte”, in una chiesetta sconsacrata di sua proprietà al Monte, da allora adibita all'allestimento di mostre, alla presentazione di libri o all'organizzazione di serate culturali e il tutto senza il minimo scopo di lucro. Quest'anno il programma è stato senz'altro pregevole come dimostrano le mostre del pittore palermitano Lorenzo Bottari, celebre in tutta Europa, del concittadino Michele Galizia, brillante continuatore della tradizione dei pittori fasanesi e per ultima quella del pittore barese Amantonico. Si aggiunga poi la bellissima mostra di fotografie di Angelo Saponara. Tra le iniziative ammirevoli che hanno dato lustro al Laureto va ricordata anche quella dell'86 dell'Associazione Iniziative Fasanesi, che sul Monte Rivolta realizzò un presepe artistico e un'enorme stella cometa capaci di richiamare nientedimeno che 40.000 visitatori: iniziativa che speriamo venga ripetuta e, con la collaborazione degli Enti, ulteriormente migliorata.
Speriamo anche che, lassù sul Comune, cessi una buona volta l'indifferenza verso il Laureto e s'intervenga a combattere quei pochi ma urgenti problemi che l'area presenta.
Problema numero uno è forse il traffico in Via Nazionale dei Trulli: ma onestamente una qualsiasi soluzione al momento pare proprio utopistica. Il Laureto paga una situazione che non è eccessivo definire secolare: da sempre l'unica via di collegamento tra la S.S. 16 e Taranto passa qui proprio per il centro e il risultato è traffico congestionato ad ogni ora, auto a velocità sostenute, camion di notevole stazza con relativi rischi e pericoli specie per i bambini. La situazione ha riflessi considerevoli anche su tutti coloro che da Fasano devono raggiungere il Laureto: se non si incappa in qualche fila chilometrica si può decisamente parlare di miracolo! Un alleggerimento sarà possibile soltanto quando si realizzerà la famosa Superstrada Taranto-Martina-Fasano per adesso ancora ferma all'Orimini. Ma il progetto qualche anno fa è stato escluso dal Piano decennale dell'ANAS (Azienda Nazionale
Autonoma delle Strade Statali) e tutto lascia pensare che la Superstrada debba restare un sogno proibito. Diversi anni fa si pensò di sistemare perlomeno la “via vecchia di Laureto” e di farne un senso unico, ma l'ANAS non accolse l'idea. Adesso ipotizzare marciapiedi nel centro del Laureto pare azzardato e quanto mai pleonastico . Manca del tutto una zona di passaggio e i posti di ritrovo, se cosi si possa chiamare, sono ridotti al lumicino; a risentirne sono soprattutto i giovani, molti dei quali comunque non esitano un attimo a raggiungere centri vicini più vitali e funzionali dove trascorrere le proprie serate. Sarebbe opportuno valorizzare le aree di proprietà del Comune soprattutto quelle site nella zona centrale come il giardinetto del Monte o almeno il Parco Comunale, che ai più appare “una bella incompiuta” e fa quasi pena drasticamente e perpetuamente chiuso. Verrà l'era in cui i battenti si schiuderanno e qualche anima gaudente potrà addentrarvisi a ravvivarne l'atmosfera per adesso … cimiteriale? Altre realtà che non si possono tacere è la mancanza di illuminazione in alcuni punti, la presenza di strade non ancora asfaltate nelle aree più interne e l'assoluta sporadicità di negozi che possano soddisfare le esigenze primarie degli abitanti. È necessario che si risolvano questi problemi perché la villeggiatura qui continui ad essere “una libidine” e la crescita del Laureto non rimanga un progetto avveniristico. A meno che non si voglia tornare ai tempi del banditismo...
Il parco comunale dell'oblio
… Il 20 aprile 1982 veniva redatto dal geometra del Comune di Fasano, Carlo Angelini un progetto di sistemazione del Parco Comunale in Laureto per una spesa di Lire 31.540.000 a base d'asta. In data 25 febbraio '83 i lavori venivano appaltati con verbale di licitazione privata alla ditta Recchia Vittorio da Fasano con l'aumento d'asta del 25%, quindi per un importo di Lire 39.425.000. I lavori prevedevano la pavimentazione generale della superficie con basolato calcareo (chianche) disposte a forme irregolari, formazione di aiuole e buche per la piantagione di alberi ad alto fusto, la sistemazione dei muri di cinta e d'ingresso, cordoletti in pietra per la recinzione delle aiuole, il cancello d'ingresso in ferro battuto. I suddetti lavori ebbero inizio il 31 ottobre '83. Durante l'esecuzione di questi lavori fu redatta perizia supplettiva per un importo di Lire 14.588.650. Con questo importo supplettivo furono eseguiti lavori non previsti dal progetto principale quali la pavimentazione in pietrini per i marciapiedi, cordoni per marciapiedi, depuratore, impianto idrico, impianto elettrico, fornitura e posa in opera di alberi ad alto fusto e siepe. I suddetti lavori sono stati ultimati in data 30 luglio 1984. Nel parco è prevista anche l'installazione di sedili, scivoli, giostrina ecc. e che saranno installati solo quando il parco sarà dotato di vigilanza. Per adesso tutto si riassume in un problema di gestione.
Per poter avere una sistemazione completa e far entrare in funzione il parco occorrerà costruire un piccolo chiosco con servizi igienici previsto nella planimetria generale di sistemazione nell'angolo a sud del parco. Il chiosco per la vendita di bibite e punto di riferimento per la vigilanza costerebbe intorno ai 35.000.000 di lire. L'Amministrazione Comunale ha intenzione di darlo in Appalto Concorso a privati che realizzerebbero l'opera in cambio della gestione per un certo numero di anni. Non ci resta che sperare che qualcuno si faccia avanti al più presto, non si può aspettare una vita intera per vedere finalmente efficienti e funzionali le strutture locali!
Facciamo in modo che almeno il Parco Comunale del Laureto non rimanga uno dei famosi … castelli in aria fasanesi!
di Redazione
17/12/2014 alle 19:16:49
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