LENTE SULL'AMMINISTRAZIONE
Tradeco-Comune di Fasano: un rapporto indecente
Mentre si discute sul tipo di servizio e le presunte inadempienze della società altamurana ecco come l'ente comunale ha favorito quest'ultima
FASANO - C'è un'attrazione fatale fra il Comune di Fasano e la Tradeco.! Più che il normale rapporto tra un Ente pubblico e un'azienda privata fornitrice di servizi, questa “relazione”, se si scruta nell'intimo, appare sempre più come quella che intercorre fra due innamorati, dove il Comune di Fasano recita il ruolo dell'attempato “ricco” signore che si fa spogliare dei suoi averi pur di assecondare tutti i desideri, anche quelli indicibili, dell'amante con la quale intrattiene una peccaminosa relazione clandestina, da tenere nascosta all'intera famiglia, in questo caso i cittadini fasanesi. Non sembra avere altre spiegazioni l'incredibile storia dei legami che vengono alla luce fra il Comune di Fasano e la società di Altamura che gestisce il servizio della raccolta dei rifiuti. Un appalto, da tutti a parole contestato, che graverà sulle casse comunali per 6.363.600 euro l'anno fino al gennaio del 2018. Infatti, a più riprese si assiste a sceneggiate degne della migliore tradizione napoletana, con varie “comparse” che dicono di essere all'opera per “studiare” il modo con cui arrivare alla rescissione del contratto, considerato il pessimo servizio espletato e le numerose evidenti inadempienze contrattuali. Negli atti concreti, però, il comportamento di chi gestisce la cosa pubblica fasanese è completamente diverso: infatti, vengono messi in essere una serie di discutibili (per essere benevoli) atti amministrativi, che vanno esattamente nella direzione contraria. Di che cosa si tratta? Vediamo di analizzare i fatti così come è stato già fatto sul numero di ottobre dell'edizione cartacea di Osservatorio.
I ripetuti pagamenti anticipati
Il Comune di Fasano è forse l'unico Ente pubblico in Italia che paga le prestazioni fornite da un'azienda erogatrice di servizi in anticipo rispetto all'effettuazione dei servizi espletati. E non si tratta di un singolo episodio, bensì di un'abitudine ormai consolidata. La storia ha inizio nel mese di dicembre scorso, quando il canone che avrebbe dovuto essere saldato nei primi dieci giorni di gennaio viene pagato a metà dicembre. Nel 2015, a parte un'intricata e ben più grave vicenda, della quale per non confondere il lettore parleremo in seguito, la storia si ripete. A marzo, infatti, vengono liquidati due acconti sul canone mensile: 120mila euro il 27 marzo e 200mila il 2 aprile. Ad aprile, stessa storia: la Tra.De.Co. riceve anticipi di 150mila euro il 27 aprile e 100mila il giorno 30. La “canzone” continua: il 26 giugno si anticipano 100mila euro sul canone di giugno; il 17 e il 24 luglio ancora due acconti sul canone mensile: il primo di 245mila euro, il secondo di 145mila. La determina dirigenziale del primo acconto di anticipazione dei 250mila euro, questa volta, è motivata dal fatto che la ditta ha necessità di pagare gli stipendi ai dipendenti e la 14ª ai lavoratori della “gestione Fasano”: ciò significa che i soldi anticipati dal Comune di Fasano servono a pagare anche gli stipendi di dipendenti di altre città. Nella seconda determina di liquidazione, invece, si riconosce che la fattura è stata presentata anticipatamente (e comunque pagata...) e così, “come disposto dalla legge”, sarà applicata una sanzione di 500 euro (sic!). Il pagamento di un acconto si registra anche ad agosto, quando, il 14, alla vigilia di ferragosto, si anticipano 250mila euro sul canone di quel mese. L'anticipazione dei 250mila euro, anche in questa circostanza, è motivata dal fatto che la ditta ha necessità di pagare gli stipendi ai dipendenti. Ci piacerebbe sapere se altri fornitori del Comune di Fasano ricevono o abbiano mai ricevuto lo stesso trattamento di “cortesia”!
Record mondiale di efficientismo
E ora addentriamoci nel campo della “finanza creativa”! Il 5 marzo 2015 viene protocollata al n. 9289 dal Comune di Fasano un'istanza della Tra.De.Co. avente ad oggetto «la richiesta di effettuazione di anticipazioni percentuali sui maturandi canoni di appalto con modalità restitutoria da negoziare». In parole semplici, la Tra.De.Co. essendo «in una situazione di difficoltà economica», chiede un'integrazione del contratto d'appalto stipulato il 22 gennaio del 2013, che consenta al Comune di Fasano di poter intervenire «a favore dell'azienda, senza compromettere la tutela della posizione contrattuale dell'Ente nonché l'interesse pubblico correlato alla efficiente esecuzione dell'appalto, consentendo alla medesima di avvalersi della certificazione del Documento Unico di Regolarità Contabile (D.U.R.C) degli Enti preposti». La richiesta della Tra.De.Co. viene accolta a tamburo battente! Tant'è che lo stesso giorno (sic!), il dirigente Fernando Virgilio, con determina n. 361, predispone e approva l'articolo di modifica contrattuale con il quale si certifica «nelle consentite modalità di Legge l'importo dei crediti dell'appaltatore derivanti da regolare esecuzione delle prestazioni oggetto del servizio appaltato, entro il limite massimo del 60% (sessantapercento) dell'importo totale dei corrispettivi spettanti in relazione alla scadenza delle tre mensilità immediatamente successive alla richiesta». Grazie a questa integrazione contrattuale, con la quale di fatto il Comune di Fasano riconosce che la Tra.De.Co. ha maturato dei crediti nei suoi confronti, quest'ultima il giorno successivo emette una fattura (la n. 200 del 6 marzo 2015) al Comune per un importo di 952.524,99 euro. Dimostrando ancora un efficientismo nell'evadere le pratiche amministrative, capace di battere tutti i record mondiali e che andrebbe additato ad esempio a livello nazionale, lo stesso 6 marzo, sempre il dirigente Virgilio, predispone la determina n. 365 con la quale si liquidano «le competenze di cui alla fattura n.200 del 6/3/2015 di € 954.524,99». Tanta è la fretta con cui la determina viene predisposta che non ci si accorge di un madornale errore in essa contenuto. Infatti, nella determina si legge che «il Dirigente vista la determinazione dirigenziale n. 327 del 5/3/2015 recante integrazione al contratto di appalto in oggetto (...)». Ebbene, la determina n. 327 intanto è del 3 marzo 2015 (e non del 5 marzo) e comunque non ha niente a che vedere con questa storia, perché ha per oggetto la «manutenzione e assistenza software Servizi finanziari e predispone la liquidazione di 11.840 euro a favore della Publisys Spa».
L'appalto di Martina
L'incredibile “movimentismo” registratosi a Palazzo di Città intorno a questa vicenda non passa inosservato, e così qualche “uccellino” comincia a “cantare”. A mezza voce si sussurra che il Comune di Fasano ha anticipato alla Tra.De.Co. quasi un milione di euro. La determina n. 365 emessa il 6 marzo, in effetti, così fa pensare. Ma, dopo approfondita ricerca, si scopre che, in realtà, il Comune di Fasano non ha materialmente anticipato soldi contanti alla Tra.De.Co.. E allora, perché in così grande fretta è stata elaborata tutta questa manovra finanziaria? Ammesso che si sia trattato di una “volontà politica”, perché il dirigente responsabile si è prestato a una così ardita operazione? Abbiamo provato a ricostruire l'intricata storia. Questa vicenda si intreccia con la gara d'appalto bandita dall'ufficio Lavori Pubblici del Comune di Martina Franca per l'affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti nei Comuni di Martina, Crispiano, Laterza, Mottola, Palagianello e Statte e alla quale partecipa la Tra.De.Co.. Ed è proprio dal verbale del 15 giugno 2015, dell'ottava seduta pubblica di questa procedura di gara, che si può provare a dare una spiegazione agli atti adottati dal Comune di Fasano. Ecco cosa c'è scritto in questo verbale a proposito della Tra.De.Co.: «1) in seguito alla richiesta di DURC avanzata dal Comune di Martina Franca in occasione della liquidazione della fattura del 28.02.2015 presentata dalla Tra.De.Co. srl affidataria del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani, il Presidente, nella qualità di dirigente del Settore Ambiente del Comune di Martina Franca, è venuto a conoscenza dell'irregolarità del concorrente rispetto agli obblighi assicurativi e previdenziali; 2) in conseguenza della notizia di cui sopra, ai sensi dell'art. 71, comma 1, del DPR 445/2000, si è ritenuto opportuno e necessario procedere ad un approfondimento della posizione contributiva nei confronti della Tra.De.Co. srl al fine di appurare la veridicità della dichiarazione di regolarità contributiva alle date del 23.12.2014 di sottoscrizione della dichiarazione di sostituzione dell'atto di notorietà, del 06.03.2015 di scadenza del termine di presentazione delle offerte e di recapito del plico contenente la domanda di partecipazione, dell'11.05.2015 data della richiesta inoltrata attraverso lo sportello unico previdenziale; 3) a seguito di relativo sub procedimento di verifica, comunicato ritualmente al concorrente ai sensi e agli effetti della L. 241/90, è emerso, dall'esame dei DURC all'uopo acquisiti, con riferimento alle sopra citate date del 23.12.2014, del 06.03.2015 e del 11.05.2015, la posizione irregolare della Tra.De.Co. srl rispetto agli obblighi contributivi; 4) successivamente, relativamente al DURC attestante la posizione contributiva alla data del 06.03.2015, è emerso che l'Inps, con propria nota apparsa sul sito internet www.sportellounicoprevidenziale.it, ne ha disposto l'annullamento d'ufficio e la sua riemissione ai sensi dell'art. 13-bis, comma-s. del D.L. 52/2012 convertito in L. 94/2012, e ad oggi non ancora pervenuto». Ecco dunque come pare sia andata la faccenda: la Tra.De.Co. alla data del 28 febbraio 2015 non sarebbe stata in regola con i pagamenti Inps e quindi non in grado di ottenere il certificato DURC, indispensabile per poter essere ammessa alla gara di Martina. Così si sarebbe rivolta agli “amici” di Fasano che, senza perdere un attimo di tempo, nemmeno una settimana dopo, esattamente il 5 marzo 2015, sono corsi in suo soccorso, deliberando quella variazione di contratto, consentendo alla ditta di Altamura di emettere una fattura di 952mila euro, supportata dalla certificazione di crediti vantati nei confronti del Comune di Fasano. Questa fattura, pur non pagata dal Comune di Fasano, consente alla ditta di poterla negoziare in banca e ottenere o una cessione di credito, o un anticipo. Con quei soldi si può così far fronte al pagamento dei debiti verso l'Inps e mettersi nelle condizioni di ottenere il relativo certificato di regolare contribuzione, con il quale poter proseguire le procedure di gara del Comune di Martina. La vicenda della regolare certificazione del DURC da parte della Tra.De.Co. ha comunque un seguito nella gara d'appalto di Martina. Infatti, nella seduta n. 13 del 15 luglio 2015 la commissione di gara, non potendo più attendere per la definizione dell'appalto, decide di ammettere con riserva la Tra.De.Co. e procede all'apertura delle buste. Il problema che è emerso, però, è un'incompatibilità tra le dichiarazioni contenute nei DURC acquisiti d'ufficio e quelle esibiti dall'operatore: l'autocertificazione prodotta dalla Tra.De.Co. il 23.12.2014, infatti, attesta la regolarità contributiva; il certificato acquisito dalla Stazione Appaltante del Comune di Martina in data 3.6.2015, invece, attesta l'irregolarità contributiva della Tra.De.Co.. Con propria nota del 13.5.2015, poi, la Tra.De.Co. produce copia DURC nella quale viene attestato che al 23.12.2014 il versamento dei contributi risulta regolare. Per la cronaca, all'apertura delle buste, la Tra.De.Co. non si aggiudicherà la gara per un soffio, in quanto classificata al secondo posto col punteggio di 78,530, appena un punto e mezzo in meno della Rti Si.Eco spa (Triggiano), della Coiger Costruzioni (San Vito dei Normanni) e di Impresa del Fiume (Taranto). Ovviamente sorge spontanea una domanda: quali erano gli interessi del Comune di Fasano nel fare un così grande favore alla Tra.De.Co.? Per comprendere la portata dell'operazione, è bene ricordare che si tratta di un appalto di circa 94 milioni di euro della durata di sette anni.
La regolarità del certificato DURC
Da questa vicenda emerge un'altra anomalia. Nel caso delle fatture dei canoni di gestione del servizio di nettezza urbana, trattandosi del pagamento di cifre consistenti, perché il Comune di Fasano non richiede direttamente all'Inps la certificazione di regolarità contributiva? Perché ci si accontenta di un'autocertificazione? Se fosse vera la tesi del Comune di Martina, per la quale al 6 marzo 2015 la Tra.De.Co. non risultava in regola con le contribuzioni Inps e Inail, e quindi non in grado di poter ottenere il certificato DURC, perché il Comune di Fasano ha pagato le fatture emesse dalla Tra.De.Co.? Tra l'altro è la stessa ditta, nella richiesta di anticipazioni sul contratto, che afferma di avere problemi a pagare i contributi previdenziali. Qualche dubbio a dirigenti più accorti sarebbe dovuto venire... Invece, nelle fatture del 2015 liquidate alla società di Altamura fino al 22 maggio 2015 per rendere possibile il pagamento si fa riferimento al DURC esibito in autocertificazione il 24.12.2014. Ma quanto dura la validità di un DURC? Certamente non più di 120 giorni: quindi le determine del 14, 27 e 30 aprile e del 7 e 22 maggio, per un importo complessivo di circa 500mila euro, sono state comunque liquidate con certificazione DURC scaduta. Per completezza di informazione, nella determina 888 del 22 maggio 2015 si legge che il certificato DURC è stato richiesto il 15 aprile e “non è stato ancora validato dall'Inps” (sic!). Nello stesso giorno, invece, nella determina successiva, la n. 889, per la liquidazione si fa rifermento al DURC rilasciato il 24.12.2014. È mai possibile? Bisogna anche ricordare che per l'impossibilità di esibire il DURC, il Comune di Fasano, in un'altra circostanza, non ha liquidato le fatture emesse dall'impresa “Edilsartom” di Fasano per i lavori di arredo urbano eseguiti sul porto di Torre Canne. Ciò di fatto ha “precipitato” quell'impresa che non è più potuta andare avanti nell'esecuzione dei lavori. Tutto questo ha determinato la rescissione del contratto. E allora, perché due pesi e due misure? Quali interessi si celano sotto l'appalto fra il Comune di Fasano e la Tra.De.Co.?
Quelli sopra riportati non sono gli unici "strani" atteggiamenti dell'Amministrazione. Altri ne mette in risalto ancora Osservatorio nel numero di novembre in edicola proprio da quest'oggi (venerdì 27 novembre)
di Zino Mastro
27/11/2015 alle 05:58:09
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